Pasqua, un uovo per Nicole
Nuova operazione negli Usa

La bimba di Vighizzolo sta bene e cammina con un tutore. Mobilitazione per finanziare il secondo intervento da 230mila euro

Ha reagito bene al primo intervento. Alla mamma, ha fatto una domanda: «Quindi non dovrò tornare in ospedale?». Mamma Sabrina, alla sua piccola Nicole, oggi due anni e mezzo, ha dovuto rispondere che no, non sarà così. Perché si dovrà tornare in Florida per un secondo intervento, a dicembre. Anche qui, i costi, per l’operazione negli Stati Uniti, saranno di nuovo elevati.

«Per arrivare a 200mila dollari siamo partiti con questa campagna di Pasqua, con uova, cioccolatini e altri gadget», dice Sabrina D’Amato, anche fondatrice di Acma, Alleanza Contro le Malformazioni degli Arti. «E in futuro - spiega - vogliamo aiutare anche altre famiglie che si trovano in situazioni simili alla nostra».

Mamma Sabrina, per la sua bimba - Nicole Barile - certamente non si ferma.

«Torneremo in Florida, a West Palm Beach, all’istituto Paley, per un intervento fissato per il prossimo 4 dicembre. Partiremo qualche giorno prima, il 28 novembre. Ci sarà un primo allungamento della gamba, e la rimozione di tutte le placche. Questo intervento durerà 4 o 5 ore, si prevede una degenza post operatoria lunga, di 10 mesi circa. Quindi dovremo tornare in Italia, restare altri due o tre mesi e ritornare negli Stati Uniti per un terzo intervento di rimozione, nell’ottobre del 2020. Ogni quattro anni, si dovrebbe poi ritornare in ospedale». Intanto, per Nicole, nata con una gamba più corta dell’altra, c’è già il primo risultato incoraggiante di una gamba dritta, senza lesioni.

Ipoplasia femorale - a proposito delle diverse dimensioni delle due gambe - e emimelia fibulare - la mancanza di parte del piede - sono i termini scientifici contro cui la famiglia di Nicole ha aperto una sfida, già riuscita nel salvare una gamba che altrimenti si sarebbe dovuta perdere.

L’Italia non è attrezzata per interventi così particolari. Se non altro, la sanità pubblica, come per il primo intervento, riuscirà a rimborsare una parte dei costi. Intanto, per Pasqua, la famiglia di Nicole propone un regalo a tema: uova di cioccolato con l’etichetta dell’associazione.

«Abbiamo trovato volontari a Torino che stanno vendendo le nostre uova, così come Bari, Milano, Sesto San Giovanni - dice - A Cantù si possono trovare in via Rossini 3, sede dell’associazione. E in una serie di negozi. Come ad esempio in via Ariberto: l’osteria Boeucc, La Bottega della Pizza. O anche, sempre in centro, Les Bon Bons. A Vighizzolo, il Caffè Modà di via General Cantore e la Tipografia Viganò di via Tagliamento. A Senna, il corriere espresso Gls. E tanti altri. Sull’uovo c’è l’etichetta di Acma Onlus. Uovo da mezzo chilo fondente, oppure 300 grammi con il peluche, ma anche cassettine di legno con cioccolatini e borsettine».

Tante informazioni si trovano sulla pagina Facebook “Acma Alleanza Contro Le Malformazioni Degli Arti”. «Nicole nonostante quello che ha passato è abbastanza allegra e ha sempre il sorriso, un bel carattere, coinvolgente e solare - dice la mamma - Lei stravede per le sue sorelle più grandi, che hanno 17 e 14 anni. E’ la nostra mascotte, il nostro portafortuna, e grazie a lei andiamo avanti».n Christian Galimberti

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