Pietra d’inciampo per la deportata
La Lega “smentisce” l’ex sindaco

Mariano La richiesta dei Partigiani era stata rimpallata da Marchisio (centrosinistra)

Mariano avrà la sua prima pietra d’inciampo. Un sampietrino in ottone dove verrà inciso il nome di Anna Maria Terracina, facendo uscire dall’oblio la storia di una giovane ebrea, figlia e mamma di tre bambini, fermata e arrestata nei rastrellamenti decisi dal regime fascista in via IV Novembre. Un ricordo che voleva farsi testimonianza già lo scorso gennaio quando l’Anpi aveva richiesto l’autorizzazione all’evento alla passata giunta di centrosinistra salvo ritrovarsi a dover rimandare l’appuntamento a data da destinarsi. Sotto la giunta a trazione Lega al governo da sei mesi, invece, l’evento è già stato fissato sul calendario.

Alla vigilia della Giornata dedicata al ricordo delle vittime dell’Olocausto, il prossimo 26 gennaio, infatti, la vicenda della famiglia Terracina verrà restituita alla memoria della collettività con la posa della pietra. Così sessantasei anni dopo, al civico 37 del lungo rettilineo che porta a Carugo, i cittadini inciamperanno nella storia, ricordando la donna qui arrestata e deportata ad Auschwitz dove troverà la morte il giorno stesso del suo arrivo, il 26 febbraio del 1944, all’età di 44 anni.

«Alle marce contro l’odio, gesti sicuramente importanti, ma simbolici, quasi potremmo dire fine a sé stessi, noi preferiamo azioni concrete da portare avanti sul territorio» spiega il sindaco Giovanni Alberti.

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