Ponte di Cantù, vietati grossi carichi
Ma camion e bus passano lo stesso

Il cavalcavia di Asnago ha oltre un secolo e nessuno rispetta il limite di 7,5 tonnellate. La Provincia: «I cartelli sono precauzionali, nuove verifiche diranno se la soglia può salire»

Sul ponte sopra la ferrovia Milano-Como-Chiasso, vecchio di oltre un secolo, con il cemento a rischio corrosione, passa di tutto. Anche dopo che la Provincia, in quel tratto tra Cantù Asnago e Cermenate, da novembre ha imposto il divieto di transito ai veicoli che superano le 7,5 tonnellate. Dovrebbe valere per i Tir, che invece passano sopra le teste dei pendolari. Non solo.

Sono curiosamente esentati dal divieto gli autobus di linea. Che, con il loro carico di studenti, non faticano ad arrivare a 19 tonnellate. Tra i cittadini c’è chi esprime le proprie perplessità. Dall’ente Provincia provano a rassicurare: il passaggio dei bus è meno preoccupante in quanto più sporadico.

A sollevare il caso è un residente, esperto di trasporti. Una risposta dettagliata viene data da Bruno Tarantola, dirigente dell’amministrazione provinciale. «All’indomani del crollo del cavalcavia sulla statale 36 ad Annone Brianza (il crollo causò una vittima, ndr) le Ferrovie dello Stato ci hanno fatto notare che ci sono fenomeni di carbonatazione in alcune parti strutturali del ponte, costruito più di un secolo fa». Si tratta della prima causa dell’innesco della corrosione nelle armature.

«Per motivi precauzionali - spiega il tecnico - in rispetto a una circolare del ministero dei Trasporti, che chiede limiti non inferiori alle 7,5 tonnellate, abbiamo messo il divieto. Nel frattempo, abbiamo dato incarico a un docente universitario per calcolare il carico massimo. Il peso limite, in realtà, potrebbe risultare di molto superiore al divieto attuale».

Altri dettagli sul giornale in edicola venerdì 10 febbraio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA