Poste di Novedrate, chiusa l’inchiesta
«Sottratti 800mila euro ai correntisti»

Formalizzata l’accusa di peculato nei confronti del direttore. I reati compiuti tra l’aprile 2012 e il 2016

Che fine abbiano fatto quei soldi resta un mistero. Il più grande, in effetti. Lui, quando ha confessato, ha anche detto di non aver più un soldo di quegli 835mila e 434 euro sottratti a non meno di venti clienti dell’ufficio postale di Novedrate tra il 2012 e la primavera di due anni fa. Quando i prelievi compulsivi dai libretti di risparmio altrui sono stati scoperti. E la Procura ha messo sotto inchiesta l’allora direttore.

Inchiesta chiusa. Nelle scorse settimane Aurelio Celli, 47 anni di Fino Mornasco, l’ex responsabile dell’ufficio postale di Novedrate, ha ricevuto l’avviso delle conclusioni delle indagini preliminari, preludio - salvo sorprese - della richiesta di rinvio a giudizio.

Celli è accusato di peculato per essersi impossessato dei risparmi di venti clienti dell’ufficio postale che lui dirigeva attraverso prelievi non autorizzati oppure tramite la sottoscrizione di polizze vita risultate poi fasulle.

Ora il pubblico ministero Simona De Salvo ha chiuso il caso formalizzando, a carico di Celli, l’accusa di peculato. Dal canto suo l’avvocato Manuel Gabrielli, difensore dell’ex direttore delle Poste, ora dovrà decidere se presentare memorie difensive o se, come appare più probabile vista la sostanziale ammissione da parte dell’indagato, tentare la via di un patteggiamento.

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