Poste, il piano dei sindacati
«Basta ritardi con 20 postini in più»

Continuano i disservizi in tutta la provincia: «Solo con nuovi assunti usciremo dall’emergenza»

Como

Caos Poste, a Como servirebbe subito una ventina di portalettere in più per tamponare l’emergenza. Da mesi il nostro territorio lamenta gravi disagi sul recapito postale, alcune parti della provincia sono scoperte, lo smistamento nel Canturino è al collasso, ci sono problemi ad Olgiate come nella cintura urbana per non parlare dell’Alto Lago.

La Regione insieme ad Anci ha aperto un dialogo con Poste Italiane strappando la promessa di un’iniezione di portalettere su tutta la Lombardia. Sì, ma quanti? «Da quando esiste la consegna della posta a giorni alterni, lo scorso maggio, il taglio del personale è stato pari a circa il 30% - spiega Stanislao Pisani per Cils Poste Como – abbiamo perso più o meno una novantina di addetti. Le zone da coprire sono diventate più ampie e i carichi non sono diminuiti. Adesso, solo per tamponare questa emergenza, per sostituire malati, assenti, pre pensionanti, per il comasco ci vuole una squadra di almeno una ventina di postini».

Da dislocare secondo le esigenze dei territori, in particolare nei centri più in difficoltà, quindi Cantù, Menaggio, Olgiate e Como città. «Una ventina di postini è il minimo indispensabile per tamponare l’emergenza» conferma Giuseppe Incorvaia per Uil Poste Como.

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