Pronto soccorso da rinnovare: ok al progetto per mezzo milione

Cantù Previsto un adeguamento strutturale. Pavesi: «Il timore è avere un servizio ridotto». Il sindaco: «Il direttore generale di Asst spiegherà in Consiglio che intervento verrà fatto»

Non è un momento semplice per la sanità, alle prese non più solo con l’emergenza Covid e con la necessità di recuperare le prestazioni rallentate durante la pandemia ma anche con gli organici ridotti.

Per questo anche dal consiglio comunale è arrivato l’appello a mantenere molto alta l’attenzione sul presidio cittadino, il Sant’Antonio Abate. E il sindaco Alice Galbiati conferma che è sua intenzione invitare il direttore generale di Asst Lariana Fabio Banfi a partecipare all’assemblea, per illustrare quale sia la situazione e quali i progetti futuri. Compreso l’ampliamento del pronto soccorso. Reparto che, a seguito della pandemia, ha evidenziato una serie di criticità già presenti, legate al sottodimensionamento, con conseguenti situazioni di sovraffollamento.

Progetto definitivo per per ”adeguamento strutturale ed impiantistico” per un importo complessivo pari a 430mila euro approvato nell’ultima seduta della direzione di Asst Lariana. Nelle scorse settimane era stata confermata la notizia dello stop ai ricoveri in Pediatria per tutta l’estate, seguita poi da quella che anche per l’Unità di Riabilitazione Cardiorespiratoria fino al 12 settembre saranno interrotti i ricoveri a fronte della temporanea carenza di personale infermieristico e medico, dato che, dopo tre anni di emergenza pandemica, devono poter fruire delle ferie estive.

Il capogruppo di Lavori in Corso F rancesco Pavesi ha quindi sollevato un tema molto delicato: «Siamo abituati ad avere un presidio ospedaliero in città, e queste notizie ci allarmano. E’ chiaro che il governo della sanità non spetta al Comune ma la voce del territorio può essere fatta ascoltare a livello regionale, presidiando, facendo il modo che le logiche di gestione siano ponderate». La situazione, prosegue Pavesi «ci preoccupa. Chiedo che il sindaco si faccia interprete di questo sentire, anche per aggiornarci, chiarirci quali siano le prospettive», perché «io non entro nel merito tecnico del perché si sono rese necessarie decisioni d’emergenza, ma resta il fatto che su un servizio importante c’è una limitazione».

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