Quattromila per la Giubiana a Cantù
«Il falò di buon auspicio. No, cattivo»

Prima il corteo, poi il rogo del manichino dai capelli corvini e i vestiti sgargianti. Il dibattito tra la gente non manca: all’inizio ha preso fuoco un solo lato. Poi si è incendiata tutta

Nessun intoppo questa volta. La Giubiana è bruciata in orario, davanti a una piazza Garibaldi gremita da almeno quattromila persone. Il copione è stato rispettato e ancora una volta chi si aspettava il colpo di scena finale, concedendo la grazia alla castellana giustiziata nel XII secolo per aver tradito per amore Cantù, nella guerra tra milanesi e comaschi, è stato deluso. Le fiamme l’hanno divorata senza pietà, mangiandosi la pira inizialmente solo da una parte, ma alla fine mandando tutto in cenere.

Ognuno, a seconda del proprio grado d’ottimismo e di ortodossia, ha colto i segni per il 2016 che sarà (immediato il dibattito in piazza: «È di buon auspicio, è bruciata tutta», «No, è di cattivo auspicio, è bruciata male») dato che tradizione vuole che questo rito antico scacciasse l’inverno e propiziasse una buona annata. Quel che è senza dubbio, è il buon esito della manifestazione organizzata come sempre dalla Pro Cantù.

I servizi e le foto su “La Provincia” di venerdì 29 gennaio 2016

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