Redditi dei parlamentari comaschi
Il più ricco è Alessio Butti

Il numero uno in Italia invece è Adriano Galliani, che era stato eletto a Como ma in città non si è mai visto

Il parlamentare comasco più ricco è Alessio Butti di Fratelli d’Italia: sfiora i 200mila euro di reddito. Sopra ai 100mila i leghisti Nicola Molteni e Claudio Borghi e Chiara Braga, del Pd, fanalino di coda il grillino Giovanni Currò sotto ai 20mila euro.

I siti di Camera e Senato hanno pubblicato, politico per politico, la situazione reddituale e patrimoniale per il 2018. Deputati e senatori devono dichiarare ciò che è di loro proprietà, case ed automobili, quote societarie ed incarichi esterni. Per ogni profilo viene allegata la fotocopia del 730 o del modello per le persone fisiche da inviare all’Agenzia delle entrate. Si scopre così che di tutto l’arco parlamentare Adriano Galliani è il più ricco: l’ex amministratore delegato del Milan dichiara al fisco 10 milioni e 698mila euro. È stato eletto sul Lario, ma qui si è visto ben poco.

Venendo ai politici comaschi, Butti è il primo dell’elenco, ha un reddito pari a 196.997 euro. Un appartamento a Como, uno in Tremezzina.

Claudio Borghi è al secondo posto con 104.351 euro dichiarati. Consigliere regionale in Toscana e consigliere comunale a Como l’economista della Lega possiede una Bmw del 2006, il 10% della società Cinquevie e diversi appartamenti e terreni. Due a Milano al 50% con box e cantina e uno sempre a metà a Budoni (in Sardegna), al 100% un fabbricato a Laigueglia con relativo terreno, più un altro appezzamento a Carate Urio.

Nel 730 del sottosegretario Molteni si legge di un reddito pari a 101.028 euro. Oltre ad una Audi A4, a Cantù il braccio destro di Salvini possiede cinque fabbricati e quattro terreni, ma con percentuali che variano tra il 90 e il 5,5%. Chiara Braga dichiara per il 2018 100.921 euro, possiede una Lancia Musa del 2012. Più contenuti i redditi dei leghisti Eugenio Zoffili (35.424), Alessandra Locatelli (27.136) ed Erica Rivolta (27.095), che non dichiarano patrimoni degni di nota. L’ultimo dell’elenco è Giovanni Currò, del movimento Cinque Stelle (19.011). I compensi di questi ultimi sono relativi all’anno precedente alla loro nomina in parlamento e non contemplano quindi lo stipendio da parlamentare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA