Salvioni, una folla per l’addio in azienda

Processione ininterrotta nell’ufficio dove è stata allestita la camera ardente del re dell’arredo. In fila imprenditori, dipendenti, amici. I

In molti si fermano con la testa piena di ricordi davanti a quei fiori in cima alle scale, al piano rialzato della Salvioni Arredamenti, Inverigo, vicina a quell’Arosio in cui Gianni Salvioni, imprenditore del legno arredo, fino a pochi giorni fa, viveva.

C’è il suo nome con i suoi 58 anni sul cartello del lutto, c’è la sua foto sul tavolo con il libro dei ricordi, lui, sorridente, al cellulare, a dare l’addio sopra le pagine con le firme. «Sarai per sempre un grande, il mio unico boss, per sempre», «Sarai sempre nel mio cuore», «Sei stato un grande», «Buon viaggio Gianni!». Una dipendente scoppia in lacrime. Sopra, al terzo piano dello showroom, nel suo ufficio, Salvioni è nel feretro. Arrivano tanti, tantissimi amici.

Domenica mattina di cordoglio. Quasi non sembra vero, quasi sembra strano ricordarsi che Salvioni fosse da tempo malato.

E in tanti saranno presenti al funerale di lunedì alle 15.30, nella chiesa parrocchiale di Arosio.

Su La Provincia di lunedì una pagina di testimonianze e ricordi

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