Si appartò con una ragazzina
«Non commise alcun reato»

Il giudice ha assolto l’uomo arrestato a fine agosto dai vigili a Cantù

Non ci sarebbe alcuna relazione tra i dieci euro dati alla quindicenne, che era salita con lui in auto, e l’assicurazione di lei di volere fare del sesso. È stato assolto per mancanza dell’elemento soggettivo del reato l’uomo di 34 anni arrestato alla fine dello scorso mese di agosto dai vigili con la duplice accusa di violenza sessuale e di prostituzione minorile. Entrambe le ipotesi di reato sono cadute: la prima già all’epoca dell’interrogatorio di garanzia, un paio di giorni dopo l’arresto, la seconda ieri in udienza preliminare.

Che fossero davanti a una storia tutta da ricostruire e verificare con grande attenzione, lo avevano capito anche gli inquirenti che avevano fatto i primi atti dopo l’arresto.

L’uomo e la ragazzina si erano conosciuti qualche giorno prima, in un bar. In quel primo incontro i due si scambiarono i numeri di telefono. E cominciarono a inviarsi messaggi. Fino a quando si sarebbero accordati per un incontro, a scopo sessuale. Secondo l’accusa quell’incontro sarebbe dovuto avvenire dietro il riconoscimento di una somma di denaro, dieci euro, secondo la difesa (sostenuta dall’avvocato Andrea Crepazzi) non solo non vi sarebbe alcuna prova di quel patto (sesso in cambio di soldi) ma addirittura quando la giovane ha detto che non se la sentiva e ha respinto l’uomo, lui non si è mai sognato di chiedere indietro i dieci euro dati alla quindicenne.

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