Siccità, chiusi i rubinetti dei cimiteri a Cantù: «Nemmeno l’acqua per i fiori dei cari»

La protesta Lamentele per la misura assunta dal Comune: «Una fontana potevano lasciarla». Il sindaco si giustifica: «Capisco i disagi, ma la Regione ha decretato lo stato di emergenza»

La siccità. E lo schema di ordinanza messo a disposizione dei sindaci dal presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, firmata a Cantù dal sindaco Alice Galbiati, che pone tra i divieti, pena una multa da 25 a 500 euro, anche «tutti gli usi diversi da quello alimentare, domestico ed igienico».

A Cantù è stata chiusa la fontane in piazza Garibaldi, e le fontanelle in tutti i cimiteri della città. Ma proprio su quest’ultimo aspetto alcuni cittadini sono perplessi: chi è passato ieri al cimitero maggiore di Cantù - gli altri sono a Vighizzolo, Cascina Amata e Cantù Asnago - ha trovato i rubinetti a secco: niente acqua per i fiori sulle tombe.

«Mi sembra una cosa strana, che chiudano l’acqua, è un servizio che dovrebbe esserci - dice Pierangelo Marzorati, fiorista in via Cesare Cantù - Vendiamo i fiori qui vicino. I clienti, se si accorgono che non c’è acqua, sicuramente non vengono a prendere i fiori».

«Si può averne un goccio? No? Sono venuto qui per cambiare l’acqua, ho versato quella che era nel vaso, e adesso non ce n’è più», dice Gianni Boggesa. C’è la siccità. «Sì, ma un goccio d’acqua... Se la tiriamo via al cimitero, non so io... Non è giusto. E quelli che si fanno le docce?».

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