Sosta selvaggia davanti alle scuole
Cantù, i genitori chiedono aiuto ai vigili

Alle elementari di via Colombo si crea un caos pericoloso il martedì e il venerdì. L’assessore Metrangolo: «Cercheremo di mandare pattuglie ma non è sempre possibile»

Ci risiamo. Un problema che pare non passare mai di moda e che non scompare col passare degli anni, quello della sosta selvaggia davanti alle scuole cittadine. Ad alzare la voce, ora, sono i genitori dei bambini che frequentano l’elementare di via Colombo, che chiedono all’amministrazione un aiuto per avere maggior sicurezza. Ma di contro, da piazza Parini, è alle famiglie stesse che viene lanciato l’appello a una maggior educazione.

Le situazioni peggiori, il martedì e il venerdì, quando tutti gli alunni escono alla stessa ora, senza rientro pomeridiano. La Giovanni Paolo II, rispetto ad altre strutture, ha una situazione più felice, perché il cancello non dà direttamente sulla strada, quindi i bambini dovrebbero essere maggiormente tutelati.

Ma a quanto pare non è così, come spiega Patrizia Pozzoli, rappresentante di plesso, perché «nel posteggio di fronte alla scuola durante l’uscita dei bambini si creano delle situazioni veramente impossibili , macchine posteggiate in seconda e terza fila, posteggiate sui marciapiedi o che bloccano l’entrata dell’autobus che riporta a casa gli alunni...tutto questo a discapito della sicurezza dei bambini».

Non manca il malumore anche tra i residenti della palazzina davanti alla scuola, che finiscono col trovarsi l’ingresso bloccato. Per questo si è segnalata la situazione al Comune, sperando che possa cambiare qualcosa, magari grazie alla presenza della polizia locale.

«Cerchiamo di far sì che gli agenti siano, a turno, fuori da tutte le scuole – spiega l‘assessore alla Sicurezza Antonio Metrangolo – compatibilmente con gli uomini a disposizione. Per esempio oggi (ieri per chi legge) erano proprio in via Colombo. I plessi sono tanti, e in questo momento abbiamo anche cinque agenti in malattia, per cui non si può arrivare sempre dappertutto e a volte si prediligono le scuole con situazioni di maggior pericolo, penso a viale Lombardia».

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