Tragedia in montagna
Folla a Perticato
per l’addio a Giovanni

Mariano - Don Luigi Redaelli: «Ha trovato rifugio in Dio». Sala aveva 37 anni: è morto precipitando in Val Bodengo

Non è bastata la chiesa marianese dedicata a Sant’Alessandro ad accogliere quanti hanno dato l’ultimo omaggio a Giovanni Sala, l’uomo di 37 anni, originario di Meda, ma residente nella frazione di Perticato, precipitato domenica sotto gli occhi impotenti del padre Emilio mentre risalivano la Val Bodengo a Sondrio. Perché sono stati tanti gli amici e colleghi che hanno voluto dirgli addio in una funzione rotta solo dal dolore che è diventato grido della moglie Stefania, incapace di darsi pace per la morte del marito e padre dei figli di 2 e 4 anni.

«L’invito è a un momento di silenzio perché ogni parola che non sia quella di Dio risulta offensiva» ha aperto l’omelia don Luigi Redaelli. «Si va in montagna per sentirsi più vicini al cielo, per elevarsi dalla quotidianità, ma anche per cercare un semplice contatto con la natura e distendersi. E tutti quelli che vanno sanno che bisogna faticare - ha aggiunto il parroco, rivolgendosi agli amici e familiari - Ora stiamo scalando una montagna ardua e c’è chi fatica di più tra di noi, ma tutti siamo in affanno».

Difficile trovare una risposta a un dolore che non ha nemmeno nome, perché non c’è termine che definisca la perdita di un figlio. «Giovanni e suo papà Emilio non hanno trovato un rifugio aperto. E questo lo leggo con una frase: “Il mio rifugio è il Signore” - ha proseguito il parroco , richiamando un passo del libro della Sapienza -. Una vita spezzata a 37 anni: per la logica umana sono troppo pochi. Ma la parola di Dio, timidamente, accenna a un senso dicendo “Giunto in breve alla perfezione”».

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