Un’altra band canturina
con l’X Factor: “Inquietude”

«Noi siamo gli Inquietude, veniamo da Cantù». Ed ecco, dopo il precedente passato degli Iron Mais, un’altra band del territorio sul palco di X Factor, edizione 2018.

È andata bene, perché gli Inquietude hanno passato le Audizioni, la prima fase del talent: Lorenzo “DeLe” De Leo (violino), Pietro Fichtner (chitarra, producer e electronic dance music), Alessandro “Or mai” Pacco (producer e voce), Edoardo “MaleFactor” Mascheroni (rapper) hanno staccato così il biglietto per i Bootcamp, grazie alla promozione dei quattro “sì” da parte dei giudici, Fedez, Mara Maionchi, Manuel Agnelli e Asia Argento.

Hanno tutti 21 anni e alla trasmissione di SkyUno hanno portato un inedito. “Dove siamo stati bene”.

«Il palco è vostro», il via libera di Asia. L’esibizione è piaciuta, nonostante un inciampo nella parte più rap della canzone. Ma i giudici ci sono passati sopra senza troppi problemi.

«Mi interessa poco dell’errore, nel senso che poi siete stati bravi anche a riprendervi. Capita», ha detto Fedez. Quindi, rivolto ad Alessandro: «Tu sei un frontman, ed è fondamentale in una band, e non sempre le band lo hanno. Tu scrivi molto bene, e la formazione mi piace, ed è interessante che ci sia un violino, è interessante che ci sia una chitarra, che ci sia un altro rapper. E’ sicuramente interessante, c’è da lavorare, però sono contento di avervi ascoltato».

Soddisfatta anche Mara Maionchi, colpita soprattutto dal testo. «Devo dire che quello che è molto piacevole è questa frase che è un gancio fantastico: “Dove siamo stati bene / Dovremmo avere il coraggio di non tornare”. E’ vero, perché trovare quello che abbiamo vissuto è impossibile. Interessanti».

Quindi, Manuel. «Io trovo che la cosa importante, che sta venendo fuori qui, è una sola, al di là dell’interesse che ci può essere intorno alla formazione: è il talento. E voi avete talento. Tutto il resto si può fare, senza talento non si fa niente». Infine, Asia: «Sono completamente d’accordo con Manuel: vi dico di sì».

L’indomani il commento dei ragazzi è più che positivo.

«Abbiamo scelto di partecipare perché ci ha contattato un ragazzo che faceva scouting, che ci ha detto: “Mi piace la vostra musica, anche se non avete fatto cover quello che avete è interessante”. E abbiamo fatto prima il pre-casting a Milano, e poi le Auditions a Torino. Ci siamo rivisti su Internet: la diretta ce la siamo persa per un problema di buffering. Sul nostro errore c’è stata comprensione da parte dei giudici su quanto sia difficile suonare dopo lunghe attese. Quel giorno ci siamo trovati a suonare per penultimi, abbiamo aspettato 14 ore. Quello che conta è una proposta musicale che suoni differente. La nostra musica non ha un genere».

Si va avanti nel segno del fattore X: l’originalità.n 
C. Gal.

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