Vaccini, Como
sfiora quota 40%
Via per 90mila over 50

La città è al 39,8% con la prima dose e da mezzanotte prenotazioni partite per i nati dal 1971. Dall'inizio della pandemia più di 58mila contagi sul Lario

L’accelerazione sulle vaccinazioni porta la città ad un soffio dal 40% (39,8 per la precisione rispetto al 34,1% di una settimana fa e secondo il dato di Regione Lombardia) di prime dosi somministrate rispetto alla cosiddetta popolazione target (i residenti dai 16 anni in su) e, dalla mezzanotte scorsa, è scattato il via libera alle prenotazioni dei cinquantenni.

On line e tramite call center

Nel Comasco i nati tra il 1971 e il 1962 sono complessivamente circa 90mila. Un esercito che nelle prossime settimane si aggiungerà a tutte le altre categorie finora ammesse per ottenere la vaccinazione. La modalità di prenotazione è sempre la stessa: sul portale prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it oppure, in alternativa, è possibile far riferimento al numero verde 800.894.545, agli sportelli Atm di Poste Italiane e ai portalettere.

Tornando ai vaccini il dato del capoluogo è superiore alla media provinciale, che si attesta al 34,63% (che significa 178.321 prime dosi somministrate) ma anche agli altri grossi centri. A Cantù prime dosi al 34,16%, a Mariano al 30,51%, a Erba al 39, 03% e a Olgiate al 34,94%.

Il record, ma ovviamente va anche considerato che il sistema della popolazione target rende il confronto omogeneo a livello provinciale, ma ad incidere è anche il grado di “vecchiaia” della popolazione o di “fragilità”, spetta ancora una volta a Dizzasco che vede il 52,42% di prime dosi somministrate (si tratta di 347 su 662 aventi diritto). Benissimo anche Sala Comacina che è arrivata al 51,63% (una settimana era al 46,62%) e, più in generale, i piccoli Comuni della Val d’Intelvi e del centro lago. Fanalino di coda resta, ma qui la questione è molto diversa trattandosi di un’enclave in territorio svizzero, Campione d’Italia con il 13%.

Nell’ultimo report analitico della Regione, che risale a giovedì, viene tracciato un quadro dei contagi dall’inizio della pandemia. Sugli oltre 58mila comaschi che hanno preso il Covid 1.496 sono stati operatori sanitari, 2.729 ospiti delle residenze per anziani e quasi 54mila cittadini. Facendo le stime significa poco meno del 10% (il 9,71% per la precisione) della popolazione totale.

Anche in questo caso, però, le differenze tra i Comuni sono marcati: se il dato dei contagi a Como è pari all’8,8%, a Caglio è al 17,39% e a Dizzasco a quasi il 17%. Più del doppio del capoluogo: ad incidere è l’età media della popolazione, ma anche la presenza o meno di case di riposo e residenze per anziani sul territorio comunale, duramente colpite nelle prime due ondate della pandemia e fino all’arrivo dei vaccini.

Per quanto riguarda le fasce di età il 30% (pari a 18.790 casi) dei contagi ha tra i 25 e i 49 anni mentre 13.538 perone rientrano nella fascia tra i 50 e i 64 anni. Tra i 18 e i 24 anni hanno preso il Covid in 3.945 mentre gli under 18 sono 6.617.

L’impatto del virus

I comaschi tra i 65 e i 74 anni che hanno dovuto combattere il virus sono 5.213 mentre gli over 75 7.641 e, un alto numero di loro, l’ha avuto durante la prima ondata dello scorso anno. I decessi, sempre a giovedì, sono stati 2.221 con un tasso di letalità pari al 3,82%.

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