Volley e basket senza palazzetto
Cantù, spunta l’ipotesi del Caimi

Per Libertas e Pgc uno spiraglio per gli allenamenti in vista della chiusura del Parini. L’assessore Cattini: «Il centro di Vighizzolo è un’alternativa valida ma va messo a norma»

L’amministrazione è al lavoro per cercare di trovare una soluzione al vero e proprio caso che si è creato in città a causa della chiusura per lavori di riqualificazione del Parini, in giugno, e a brevissimo sono attese novità.

Si sono contattati i Comuni vicini, per trovare ospitalità in altre strutture, e si è aperto un dialogo con Como, che ha ottenuto in gestione il Palasampietro di Casnate con Bernate, che Pool Libertas Cantù e Progetto Giovani Cantù avrebbero voluto per risolvere la loro emergenza, con 500 atleti per i quali reperire una sistemazione alternativa al Parini.

«Stiamo lavorando per trovare una soluzione che possa garantire tutte le esigente – conferma il vicesindaco Alice Galbiati – e conto che davvero prestissimo si possano avere novità». Ma di palestra ce n’è una anche in città che potrebbe offrire un’alternativa interessante, la palestra del Toto Caimi di Vighizzolo, dove si allena anche la Pallacanestro Cantù.

Struttura che dal 2001 non ha mai avuto il certificato antincendi, per questo può ospitare non più di 99 persone, invece di 220. Oggi la gestione è di Btf 92 Cantù e Pattinatori Mobili, attualmente in proroga visto che l’affidamento è scaduto.

Il che significa che dovrà venire bandita una nuova gara. Tempi ristretti, dato che anche la stessa amministrazione è in scadenza, con il voto il 26 maggio.

Nei mesi scorsi il Comune ha dato mandato ai tecnici di censire le opere da svolgere in tutti gli impianti sportivi di Cantù: «Gli uffici – conferma l’assessore al Patrimonio Natalia Cattini – hanno ultimato il controllo sulle opere necessarie. A questo punto valuteremo come disporre il bando per affidare la gestione della struttura, e quindi decidere se eseguire in parte le opere necessarie per ottenere la certificazione antincendi o metterle in capo al concessionario, come spesso accade».

L’agibilità, insomma, richiederà ancora qualche tempo. Ma anche lo stesso Palasampietro, ritenuto soluzione ottimale dalle società, dice Cattini, è nella stessa situazione, «perché il Comune di Casnate, comunque, per portare la capienza a 2mila posti deve eseguire dei lavori che, ci hanno detto, verranno ultimati per la fine dell’anno». Intanto, però, 500 famiglie si domandano dove i propri figli potranno continuare a fare sport.

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