Ma per la Lega il «trampolino» era il caso Cota

Trovo emblematico di ciò che sta accadendo nel nostro Paese quanto si sta verificando in Piemonte riguardo al riconteggio dei voti. Vi è stato un grave problema circa due liste “Al centro con Scanderebech” e “Forza consumatori”: il Tar ha stabilito in agosto che l'Ufficio elettorale debba verificare se chi ha votato queste liste ha espresso la propria preferenza anche per il candidato Roberto Cota. Inoltre esiste una querela per falso in ordine alle firme raccolte per la lista “Pensionati per Cota”. Di fronte alla possibilità del riconteggio ci si è mossi da parte del governo su più livelli, parlando di golpe, di “Tribunali contro il popolo”, sollevando la questione finanziaria – che difatti ha portato a difficoltà nell'erogazione dei fondi per il riconteggio - e ora si parla di un sovvertimento della volontà del popolo. Sappiamo che è complicato, lungo e faticoso raccogliere le firme per le liste ma il legislatore ha scelto questo marchingegno per evitare il proliferare di liste che non abbiano un loro radicamento effettivo in una base, pure esigua. E' grave che ministri dello Stato, il primo ministro stesso, invece di dire che stanno con la legalità, che condannano ogni forma di aggiramento della legge, quando non la violazione consapevole della stessa, urlino contro i giudici e facciano appelli populisti. Chi è al potere, proprio perché quel potere gli discende dalla Legge, la Legge anzitutto deve servire, sempre piegandosi ad essa e mai attaccandola.

Vanda Maria Bono


La coscienza civile, l'etica, il pudore vorrebbero che le cose andassero come dice lei, cara amica. Che ci si attenesse alle regole, alle leggi, alle sentenze. Ma la coscienza civile, l'etica, il pudore non sempre (di rado) prevalgono in un Paese profondamente allergico a tutt'e tre. E pronto a metterle da parte soprattutto quando si fa avanti la politica. La politica subordina tutto a se stessa. E vi avrebbe subordinato il verdetto sulle regionali piemontesi. Avrebbe, perché la decisione del Consiglio di Stato che ieri ha accolto il ricorso di Cota ha stoppato il riconteggio. Era facile prevedere in ogni caso che se se fosse stato dato torto a Cota, la Lega avrebbe colto lo spunto per liquidare la legislatura. La legislatura nazionale, non quella subalpina. La Lega avrebbe sicuramente definito un golpe la conclusione della vicenda e staccato la spina al governo affermando che era  stata staccata la spina alla democrazia. Paradossalmente (ma mica tanto): più che l'ipotizzato patto del trampolino tra Berlusconi, Bossi e Fini (trampolino nel senso di piattaforma di rilancio del governo) alla Lega avrebbe giovato la caduta dal trampolino di Cota. Sarebbe riemersa dal tuffo presumibilmente più forte di prima.

M. L.

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