L'immunità e il vero destino del governo


La commissione affari costituzionali del Senato ha varato la sospensione retroattiva dei processi alle alte cariche dello Stato: premier e capo dello Stato ora non saranno più processabile per fatti compiuti precedentemente all'assunzione della carica. Berlusconi dice che lo fa per difendersi dall'attacco delle procure politicizzate; però, siccome il premier sostiene che la giustizia è ingiusta, lo è quando processa lui così come quando processa i cittadini. Quindi, chi beneficia di scudi particolari che lo riparano dall'azione dei magistrati faziosi, deve utilizzare questa protezione per sistemare il problema a beneficio dei cittadini, altrimenti il problema non vale più per Berlusconi ma resta per tutti gli altri.

Roberto Colombo


Può non essere sbagliata una sospensione dei processi a carico delle più alte cariche dello Stato durante il loro mandato. Purché i termini di prescrizione non siano modificati. Purché non lo si decida nell'ambito d'una ossessiva guerra contro la magistratura. Purché, deciso questo, ci si decida finalmente a fare una riforma della giustizia che giovi a tutti i cittadini e non a pochi. Non a uno solo. Quanto al verdetto della commissione affari costituzionali del Senato, è curioso che ci si sorprenda e ci s'indigni ora per la retroattività che contiene. La conteneva anche la legge ordinaria che venne a suo tempo bocciata dalla Consulta e che, nella sostanza, viene riproposta. I finiani dell'epoca votarono a favore, i finiani d'oggi non potevano che fare lo stesso. I finiani d'allora e d'oggi confidano peraltro che la legge andrà a incagliarsi negli scogli d'un iter prevedibilmente rischioso e destinato a passare per il vaglio d'un referendum confermativo dall'esito immaginabile. E comunque l'avvio di questo iter non risolve affatto le difficoltà personali del premier, attualmente protetto dalla norma sul legittimo impedimento che ha buone probabilità di venire annullata dalla Consulta alla metà del prossimo mese di dicembre. Il nodo politico vero è quello. Come si comporteranno tra due mesi i separatisti di Futuro e libertà? Daranno la loro disponibilità all'escamotage (perché di escamotage si tratterà) individuato per mettere al riparo Berlusconi dai guai processuali che l'affliggono o la negheranno? Le sorti della legislatura si giocheranno in quel momento. E sono sorti, come tutti hanno capito, che con i problemi degl'imputati, dei giudici, degli avvocati, del personale giudiziario, delle strutture logistiche (e la smettiamo qui anche se potremmo proseguire), non hanno niente a che vedere.

Max Lodi

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