La svolta di Fli per una destra moderna


Egregio direttore,
"non tutti i mali vengono per nuocere", almeno così recita un vecchio adagio. La recente uscita di Fini e compagni dal Popolo della Libertà costituisce se non altro una novità nello stagnante e confuso panorama politico italiano, e penso sia anche servita a far chiarezza e a far capire qualcosa anche alla gente comune che mastica poco di politica.
Futuro e libertà potrebbe infatti, a mio avviso, interpretare quel disagio, quella insoddisfazione ma anche quelle aspettative e quella speranza di coloro che per vari motivi non si riconoscono più in quel "partitone" informe dominato da un solo padre-padrone che detta legge (che sta insieme più per convenienza che per convinzione o comunanza di ideali e che si autodefinisce "partito dell'amore" ma sprizza odio e veleni non solo sugli avversari politici ma anche su chi non si asservisce adeguandosi ai diktat del capo) ma potrebbero invece riconoscersi in una nuova destra democratica e liberale, non fascista né populista, che lasci alle spalle i tristi retaggi del passato per diventare una destra moderna (già auspicata da Montanelli) di tipo europeo. Destra che finora è mancata nel nostro paese.
Al di là di qualche "scheletrino" nell'armadio (su cui certa stampa ha vergognosamente insistito oltre ogni ragionevole limite di decenza, e che alla fin fine resta un fatto privato che non ha arrecato alcun danno allo Stato o al pubblico Erario) e di ogni lecita considerazione sulla sua provenienza e sui suoi trascorsi in An da cui sembra essersi ormai finalmente sdoganato (almeno così sembra, tant'è che i veri "nostalgici" non l'hanno seguito e sono rimasti con il gran capo Berlusconi) il nuovo leader di Futuro e Libertà penso che potrà riscuotere ampi consensi attingendo sia dal Popolo della libertà, sia dal centro, sia fors'anche dall'Italia dei valori di Di Pietro, la sola che finora ha costituito una vera e dura forza d'opposizione.
E forse m'illudo, in quanto lo spero, che una ventata di novità soffi sul mondo paludoso e gattopardesco della politica italiana, dove si finge di cambiare qualcosa per lasciare tutto come prima, e che il nuovo soggetto politico "Futuro e Libertà" possa veramente svolgere quel ruolo di destra democratica e liberale che dice di voler rappresentare per attuare, o almeno tentare, quel cambiamento di costume - a cominciare dalla classe politica dalla quale il Paese attende l'esempio - e quelle riforme indispensabili a modernizzare lo Stato ed a riportare l'Italia in campo internazionale nella considerazione che si merita.

Giovanni Dotti

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