Crollo dell'Inter e responsabilità da suddividere

Gli interisti danno tutta la colpa del disastro attuale a Benitez. Credo che abbiano una parte di ragione, perché Benitez era il meno indicato a sostituire uno come Mourinho. D'altronde Moratti non ha avuto molto tempo per scegliere, Mourinho se n'è andato alla fine di maggio e i migliori allenatori a quel tempo erano ormai accasati. Benitez forse non era il meglio in cirolazione, tuttavia non era certo il peggio. Lo voleva la Juventus, che poi ha ripiegato su Del Neri per una questione di soldi. L'Inter va male dopo esser andata benissimo per un quinquennio, bisognerebbe tenere conto anche di questo. Naturalmente finirà che cacceranno Benitez, ma sarà la solita soluzione che non va al cuore del problema.

Piero Torti

 Moratti sapeva da tempo che Mourinho se ne sarebbe andato, e avrebbe dovuto provvedere. Poteva chiudere con Capello, che era disposto a lasciare la nazionale inglese, e non lo fece quando poteva farlo. Adesso proprio Capello potrebbe essere la soluzione che va al cuore del problema. Capello, nonostante quello che dicono oltre la Manica, è il tipo giusto per affrontare situazioni come quella in cui vive oggi l'Inter. Capello se ne frega di correnti, di clan, di conventicole: decide con la sua testa e, se del caso, non esita a tagliare teste. Lasciare l'Inghilterra non presenterebbe difficoltà, anzi lassù si fregherebbero le mani dalla gioia. Tornando a Benitez: non può sfuggire alla colpa d'aver impostato male la preparazione, d'aver osato cambiare un modulo di gioco che funzionava, d'aver accettato senza battere colpo un mercato che non è stato un mercato. L'Inter ha venduto Balotelli e non ha comprato nessuno che fosse del pregio di Balotelli. Non ha svecchiato. Non ha innovato. E lui zitto. Però Benitez che colpa ha se Milito non ne azzeccapiù una, se Snejider sembra un brocco rispetto al campione che s'è esibito l'anno scorso, se il Maicon d'oggi è lontanissimo parente del Maicon d'allora? L'Inter  spremuta da Mourinho s'è seduta com'era forse inevitabile che si sedesse, e il conto di quest'afflosciarsi l'avrebbe pagato chiunque. Anche se magari di meno. Moratti invece di passare il tempo a lamentarsi e a criticare, lo dovrebbe impegnare nel definire una strategia di rinnovo e rafforzamento, indipendentemente da quale sarà la guida della squadra nel futuro prossimo. Moratti ha come preso le distanze dall'Inter dopo il triplete, e questo rimane un atteggiamento misterioso e inspiegabile. Dovrebbe riavvicinarsi a ciò che dà l'impressione d'aver abbandonato, non dimenticando che l'Inter è lui. E non è di nessun altro.

Max Lodi

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