Comunque vada la politica cadrà in piedi

Uno (Fini) che dice che il meccanismo che ha contribuito a costruire poco tempo fa (Governo Berlusconi) perde “pezzi”, è smemorato, confuso e accecato dalla propria presunzione e propenso all'autogol: i “pezzi” che lui (Fini) dice che stanno staccandosi dal meccanismo, sono lui (Fini) e i suoi soci; in effetti sono “Vuoti a perdere” come si legge sugli imballaggi che si buttano nella discarica. Lui (Fini) ha capito che si è buttato in un vicolo cieco ed è ormai arrivato alla canna del gas: ”requiem aeternam!” e così sia.

Fernando Togni


Non so se il vicolo sia cieco, ma certo la strada scelta da Fini si sta facendo impervia. E difatti Fini dà segnali di voler cambiare percorso. Teme, a ragion veduta, di subire una fregatura dal compagno d'alleanza (alleanza per quanto tempo?) Casini e si preoccupa molto d'un possibile anticipo delle elezioni. Se ne preoccupa perché Berlusconi potrebbe stringere un patto con Casini e non con lui qualora il terzo polo appena nato si liquafacesse nella votazione sulla fiducia al governo, la settimana prossima. Nel caso in cui Berlusconi salvasse la ghirba anche alla Camera (al Senato la salverà certamente), il vero sconfitto sarebbe proprio Fini. E Casini ha imparato alla scuola democristiana che solo dopo aver giocato, e aver visto chi ha vinto, si decide con chi stare per davvero. Cioè con i vincitori, naturalmente. Del resto, la scelta di Fini di puntare sull'avventura terzopolista sembra più tattica che strategica, nel senso che il primo a dubitare sul successo dell'impresa è lui. E dunque, tutto sommato, preferirebbe un Berlusconi bis del quale far parte con incarichi importanti piuttosto che un Berlusconi bis senza di lui. O, peggio ancora, piuttosto di elezioni sull'esito delle quali nessuno è in grado di pronunziare certezze. O infine, il peggio del peggio, una rinunzia al ritorno alle urne grazie alla formazione d'un nuovo governo di centrodestra a guida leghista. Per la precisione: sotto la guida del ministro degl'Interni. Una soluzione assolutamente corretta nel caso si volesse dare al neo esecutivo una veste emergenziale e di traghettamento verso un successivo voto non a scadenza di legislatura. E una soluzione che imbarazzerebbe fortemente Fini, costretto a subire la ricaduta (la beffa) d'una improvvisa riappacificazione Bossi- Casini. La politica è piena di sorprese, e bisogna stare attenti a non farsene sorprendere perché in alcune circostanze il danno subito risulta irreversibile. Fini lo sa bene, e agirà in concreto per evitare di finire (appunto) male.

Max Lodi

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