Il terzo polo e la vittoria di Berlusconi

Il terzo polo non nasce sotto i migliori auspici. I suoi sostenitori si dovevano unire prima che fosse votata la sfiducia a Berlusconi, ma non hanno trovato una vera intesa. Allora provano a tentare l'unione subito dopo aver perduto, costretti dalla sconfitta. Tuttavia la storia insegna che intese contro qualcuno invece che a favore di qualcosa non sono mai state foriere di buoni risultati. Riesce difficile capire come molte idee del cattolico Casini potranno conciliarsi con quelle del laico Fini. Non a caso il Vaticano ha già espresso parere negativo su questa alleanza. Ed è un parere di cui verrà tenuto conto

Paolo di Benedetto

Tra tanti demeriti che gli vengono imputati, Berlusconi potrà almeno ascriversi il merito d'aver favorito la nascita del terzo polo. Paradossalmente: d'aver favorito con la sua vittoria la riunione di avversari perdenti, quasi perduti e però speranzosi un giorno (chissà quale giorno, a dire il vero) di riuscire a sconfiggerlo. D'altra parte che cosa potevano fare Fini e Casini (soprattutto Casini) di fronte a un Berlusconi che pubblicamente s'era messo a dichiarare, subito dopo la vittoria a Senato e Camera, che avrebbe governato chiedendo l'appoggio individuale dei parlamentari dello schieramento rivale? Fini e Casini non potevano che fare muro per evitare la diaspora dei loro deputati e senatori. Per scongiurare lo sfarinamento dei rispettivi partiti. Per fondare finalmente, e in termini effettivi, quell'aggregazione di moderati sempre vaticinata e mai attuata. Avranno fortuna, i due? Ce l'avrà Rutelli, loro alleato? Ce l'avrà Montezemolo, prossimo partner? Ne hanno bisogno di molta, per andare avanti. Hanno bisogno di tempo. Non hanno bisogno, non ne hanno assolutamente, delle elezioni anticipate. Avrebbero bisogno che in gennaio il legittimo impedimento fosse bocciato dalla Corte costituzionale e che Berlusconi li pregasse di siglare, pagando un alto prezzo politico, un accordo sulla giustizia a lui conveniente. Ma Berlusconi potrebbe prendere una strada diversa, dare ascolto a Bossi e fare immediato ricorso alle urne.Un bel guaio per il terzo polo. Un bel guaio anche per il Pd, nonostante esternazioni di segno tranquillizzante. Il Pd ha un sacco di problemi, e adesso ne ha uno in più: il possibile accostarsi di parte della sua componente cattolica a Casini-Fini-Rutelli. Nel frattempo ci sarebbe anche un Paese da governare, ma sembra ormai essere una preoccupazione di pochi. Di quasi nessuno. Ed è miracoloso come il Paese (sempre nel frattempo) riesca a governarsi, sia pure in qualche arrabattato modo, da sé.

Max Lodi

© RIPRODUZIONE RISERVATA