E' ora di tagliare l'albero cattivo che non dà frutti
San Bernardino da Siena, grande predicatore un giorno fece una predica davvero sintetica. Salì sul pulpito e, dopo una lunga pausa, disse: "Boh, boh, boh ... molto dico e poco fo' ". Seguì un silenzio di meditazione. Il monito, rivolto ai fedeli, potrebbe essere ripetuto, per Sant'Abbondio, alle autorità comasche che si radunano numerose, nella Basilica omonima, per ascoltare la predica del Vescovo. Di solito non manca nessuno e, alla fine, si dicono sempre d'accordo, qualunque sia l'argomento. Tanto non si sforzano di passare coerentemente ai fatti. La predica di San Bernardino riassume l'attività delle due ultime tornate amministrative del Comune di Como, guidate (si fa per dire) dal Sindaco Bruni. Parole tante, fatti pochi; oppure a parole mirabili sono seguiti fatti disastrosi come i lavori anti esondazione sul lungolago, imbrigliato da palizzate orribili, salvo un tratto coperto con il manto di erba finta. Si può ricordare poi il fallimento del progetto Ticosa, tornata ad essere infestata da erbacce e ricovero di poveri sfortunati. Non si dimentichi lo stato pietoso delle strade e delle piazze in centro e in periferia: Como sembra un paese terremotato, in cui si riducono i servizi e si aumentano i balzelli. Potrei continuare io la predica; non in Chiesa (non è concesso nemmeno a quelli di C.L.), ma con l'unico mezzo che mi resta: la penna biro. Matteo (c. 7, v.17 e ss) «Ogni albero buono dà frutti buoni, e ogni albero cattivo dà frutti cattivi. Ogni albero che non dà frutto è tagliato e gettato nel fuoco. Dunque dai loro frutti li riconoscerete». Se questo vale anche per gli amministratori di Como, l'albero che in dieci anni non ha dato frutti dev'essere tagliato e bruciato. Fuori dal simbolismo si deve dare un taglio a quest'amministrazione. Il tempo è vicino: quello delle elezioni. I comaschi sapranno imbracciare la scure e tagliare l'albero vecchio e malandato? Non ci sono altri rimedi per Como, occorre piantare un nuovo albero, dar vita a una nuova amministrazione! I partiti, soprattutto dell'opposizione, hanno le loro responsabilità. Non devono perdersi in discussioni vane o seguire le sirene di chi crede che tutto si risolva (magari per scherzo) scegliendo la Svizzera. Devono evitare le dispersioni in tante liste che frammentano il consenso e devono trovare strade alternative: un programma essenziale e uomini nuovi e se, per candidato sindaco, si sceglierà una donna, sarà pure meglio! I vecchi amministratori cercheranno puntelli vari o innesti impossibili. Ma il tronco è marcio e niente di buono quell'albero può produrre. E' certo che si cambierà! Io spero in meglio!