Le liberalizzazioni così partorite alla stragrande maggioranza dei cittadini italiani non servono: il taxi non lo utilizzo; in farmacia, per mia fortuna, ci vado pochissimo; di medici, avvocati e professionisti per adesso faccio a meno.
Al cittadino normale come me serve non pagare la benzina quasi quattromila lire al litro. Perché il cittadino normale, mancando i servizi, con l'auto deve recarsi al lavoro; serve sempre, al normale cittadino, non pagare su 400 euro di gas, 220 euro di tasse (è vergognoso); da marzo a novembre di ogni anno (per nove mesi), serve che non venga decurtata la pensione e la busta paga.
Dal momento che non mi sento rappresentato come cittadino né dai partiti né dai politici del passato Governo, né dal Governo tecnico i cui componenti hanno dimostrato di vivere su un altro pianeta, alle prossime elezioni del 2013, mi presenterò alle urne e riconsegnerò la scheda elettorale: di questa gentaglia ne ho fin sopra i capelli.
Roberto Mangoni
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Capisco il suo sfogo, caro Mangoni: il suo rifiuto è comprensibile e sarà sicuramente condiviso da molti, ma riconsegnare la scheda e rinunciare all'unico vero diritto che ci viene concesso rischierebbe di essere l'ennesimo favore che facciamo alla Casta dorata e intoccabile dei mestieranti della politica.
Bisogna fare esattamente il contrario, bisogna lottare in primo luogo perché cambi questa legge truffaldina che ci ha espropriato del diritto di scegliere i nostri rappresentanti, e poi votare secondo coscienza.
Quanto alle liberalizzazioni, è chiaro che siamo soltanto all'inizio, che taxi e farmacie hanno più che altro un valore simbolico. Ma non possiamo far altro che sperare che la maggior concorrenza contribuisca all'abbassamento dei prezzi, a tutto vantaggio dei cittadini.
Pier Angelo Marengo
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