Si parla tanto di diritti ma mai di doveri. Si parla di solidarietà, ma cosa si fa in concreto per rendere questa società meno "bestiale", più umana e più giusta? Mi pare ben poco, o nulla!
Coloro che detengono il potere di fare le leggi, i nostri beneamati parlamentari cosa fanno in tal senso? E soprattutto le sinistre? Su questo tasto non ci sentono o fingono di non sentire, tacciono tutti ipocritamente e lasciano le cose come stanno. Perché sanno benissimo che sono loro i primi che di questa anomala e profondamente ingiusta situazione si avvantaggiano. Il cambiamento fa paura. Se le leggi attuali sono la fonte di tutti i mali del nostro Paese, andrebbero buttati a mare per rieleggerne di nuovi più colti, più preparati e più saggi. Naturalmente più onesti.
Giovanni Dotti
Se svolta vera ci dev'essere, tocca alla società proporla, avviarla, compierla. Non c'è comportamento di vertice che non trovi riscontro, almeno qualche riscontro, nella base.
Più chiaramente: in una mentalità che ha messo radici, si è diffusa, riesce a circolare ed affermarsi. Non è la mentalità prevalente, però è come se lo fosse. Il problema è individuale prima che collettivo. La chiusura del secolo breve, il funerale delle ideologie, l'affermarsi del relativismo han portato all'ipertrofia dell'io, con spensierata (incosciente) liquidazione del noi.
Il difetto di fondo dell'avvio di terzo millennio è cresciuto anziché diminuire e l'esito offertoci dalla maggior parte della politica rappresenta, su scala maggiore e a volte esasperata, l'esito che ci manifesta una parte consistente della società. L'incubatore d'un simile male era chiamato dagli antichi greci hybris, termine che esprime il significato di violenza, di spudoratezza, di oltraggio.
Potremmo tradurlo come tracotanza. La tracotanza degli uomini che si pensano potenti sino all'invincibilità, tanto da permettersi d'infrangere le regole sacre della convivenza laica. Continuiamo ad essere partecipi dell'hybris, naturalmente senza esserne consapevoli.
Max Lodi
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