Il cambiamento è più rapido dei desiderata

Stavo riflettendo non già sul merito delle consultazioni elettorali cosiddette "primarie", quanto sul metodo che hanno escogitato i nostri politici per avere, anche in questo frangente, un succedaneo dei rimborsi elettorali. Mi riferisco al fatto che per votare alle primarie dovremmo pagare un balzello di due euro. Ma non sono sufficienti le centinaia di milioni di euro erogate a titolo di rimborsi elettorali e le altre enormi somme di cui i politici si appropriano?

Alessandro Baietti

L'idea in sé non è sbagliata. Credo nel mio partito (nel caso parliamo del Partito democratico e delle sue primarie) e dunque gli do un piccolo contributo. È il momento a non essere quello giusto per chiedere soldi ai cittadini.
La classe politica nel suo insieme gliene dovrebbe rifondere, altro che esigerne. Però, come spesso diciamo da queste colonne, bisogna distinguere. Tra politici da rimuovere e politici che si adoperano per far pulizia nella casa politica. Tra comportamenti che meritano il cestino della spazzatura e idee che meritano sostegno. Tra liquidazione coatta e totale d'un sistema e sua sperabile rigenerazione. Tra essere purtroppo rassegnati e essere nonostante tutto fiduciosi.
Tra ostinarsi a credere in qualcosa o arrendersi a credere in nulla. La tentazione è scivolare verso la seconda ipotesi, il tentativo è d'aggrapparsi alla prima. Un tentativo che va oltre il recinto del Pd: si allarga all'intero schieramento partitico.
A quello in essere e a quello che verrà dopo le prossime elezioni, e sarà risulterà diverso dall'attuale. Il cambiamento talvolta corre più rapido dell'immaginazione.

Max Lodi

© RIPRODUZIONE RISERVATA