L'immagine dei due Papi affiancati non mi ha solo stupito emozionalmente. Mi ha fatto pensare all'accostarsi di due forti individualità, date le diversità di Benedetto e Francesco, e questo è stato il messaggio più gradito in un momento nel quale tutto appare diviso e non conciliabile.
Quelle vesti bianche hanno trasmesso un'idea di pace, ed è quanto di più bello oggi ci potrebbe essere regalato. Non importa se fedeli o no.
Gino Canali
Hanno confermato che due particolarità possono coesistere in un unicum. Le immagini raccontano della continuità, più che della discontinuità, tra un papato e l'altro. Umiltà, assenza di protagonismo, comunione. Sentimenti sia di Benedetto sia di Francesco. Espressi prima dai gesti, poi dalle parole, con l'intento di spiegare che una sola è la strada del rinnovamento, della Chiesa e non solo della Chiesa: mettere al primo posto l'universalità del capirsi, dell'intendersi, del camminare insieme. L'incontro, nella sua sostanza e nelle sue forme, ha dato contezza - certa e non illusoria - d'essersi svolto in un succedersi di naturali e provvide sequenze, senza artifizi precostituiti. E anche questo (specialmente questo) offre il suo significato: è come se se fosse da qualche parte scritto che ciò dovesse accadere, ed era scritto così da tempo e bene che non s'è reso necessario recitare. L'occupazione della scena è venuta seguendo un misterioso richiamo, inconsapevolmente memorizzato, a dimostrazione che lasciarsi condurre dalla sensibilità non porta mai fuori strada. Semmai riporta dentro la strada che talvolta si fatica a ritrovare, dopo averla perduta.
Max Lodi
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