Alitalia: è presto per i giudizi troppo netti

La situazione è ancora in evoluzione

Il consiglio dei Ministri ha approvato un ddl delega appositamente programmato per il commissariamento di Alitalia e contenente deroghe alla legge antitrust. Ennesima riprova che il risanamento di Alitalia è la solita bufala di chi è abituato a utilizzare la bugia come metodo di propaganda ottenendo una grande risonanza a livello mediatico ma che non produce nessun effetto pratico a vantaggio dei cittadini. Se un privato cittadino dovesse utilizzare gli stessi metodi si troverebbe una denuncia di truffa con serie ripercussioni sulla sua professione e sul suo futuro lavorativo; ma quando i metodi sono utilizzati a livelli di «casta» tutto passa nell’indifferenza generale e con la copertura di chi dovrebbe dare eco con la stessa intensità con cui si prodiga a divulgare le menzogne.
Sono stati sottratti 300 milioni di euro (seicentomiliardi di lire) dalle tasche dei contribuenti per dare un contributo a fondo perduto ad Alitalia e oggi spunta una nuova compagnia aerea che si assume, a costo zero, il marchio e le rotte lasciando che lo Stato (noi contribuenti) e gli azionisti privati paghino i debiti. Da non sottovalutare che, con molto cinismo e disinteresse, si preannuncia la necessità di paracadutare nel limbo dell’assistenzialismo 7000 dipendenti quando solo pochi mesi fa si parlava di 2000. Se questo è il metodo adottato dall’attuale Governo per garantire risparmiatori e lavoratori è necessario che i cittadini aprano occhi e orecchie prima di rendersi conto che la delega in bianco li può portare in tunnel senza vie d’uscita. Domanda d’obbligo: ma gli organi di vigilanza dove sono?
Alessandro Milani - Idv

(f. a.) Caro Alessandro, essendo lei un militante dichiarato di una forza politica di opposizione, sono comprensibili il suo scetticismo e la sua denuncia della soluzione che il governo intende adottare per uscire da quella immensa palude chiamata Alitalia. Al momento, però, appare prematuro formulare giudizi troppo netti, visto che tutto è ancora in evoluzione. Del resto, converrà che una soluzione per Alitalia andava trovata, vista la volontà dei governi sia di centrodestra sia di centrosinistra di non far fallire la compagnia. Tramontata l’ipotesi della vendita ad Air France, soprattutto per colpa dei sindacati, era indispensabile percorrere altre strade. Il tempo ci dirà se questa è quella giusta. Riguardo agli esuberi potrebbero essere duemila e non settemila e il ministro Matteoli ha detto che saranno ricollocati. Anche in questo caso attendiamo.
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