Caro ministro Maroni
sulle impronte ci ripensi

La persecuzione dei rom è antica e pregiudizievole

Egregio direttore, tramite il suo giornale desidererei inviare una lettera aperta al Ministro Maroni in riferimento alla schedatura proposta per i bambini "Rom e Sinti".
A tale proposito condivido la provocazione di Gad Lerner apparsa sulla Provincia di venerdì 27 giugno.
Ci sono stati momenti nella nostra storia repubblicana che per solidarietà molte di noi si sono identificate con i soggetti del problema, così dovremmo farlo tutte anche oggi, per proteggere i bimbi "zingari" e non.
Tutti i bimbi di tutte le razze e di tutte le etnie nascono con gli occhi che brillano, siamo noi adulti che sporchiamo il loro sguardo perché non li rispettiamo, li vogliamo dominare ed usare per nostro comodo o a nostra immagine.
La persecuzione dei Rom e dei Sinti anche italiani è antica e pregiudizievole, Ministro Maroni, perché prima di ogni decisione non si domanda quante mani leste ci sono tra noi "gentili" e ai quali si dovrebbe comminare la giusta pena e non si fa?
Tanti anni fa lottammo faticosamente per eliminare nelle scuole le tristissime classi differenziali, segno evidente di pregiudizio non ancora del tutto scomparso, purtroppo, e un po’ di anni prima scoprimmo Terezin il lager dei bambini.
Quanti sono stati i bimbi schedati, seviziati, torturati e gassati, quanti fra loro erano handicappati o zingari?
Non se ne parla o se ne parla poco del genocidio degli zingari eppure i dati ufficiali ci dicono che in quei tristi campi ne morirono più di 500mila.
Perché mai oggi che possiamo disporre di una Costituzione democratica, di un Parlamento libero dobbiamo fare ricorso a strumenti di così triste memoria? Perché annientare la personalità di una bimba o di un bimbo che ha solo il dolo d’essere nato da una madre zingara? E domani? Potrebbe toccare al figlio di chi?
Nel suo libro «I sommersi e i salvati» che personalmente considero un libro di testo essenziale, Primo Levi scrive: «Le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre: l’orgoglio identitario non è sempre positivo».
Sul muro di una casa c’è un murales molto significativo che dice: e Lui venne senza permesso.
Ministro ci ripensi.
La ringrazio per l’ospitalità
<+LET_FIRMA>Giancarla Riva
<+LET_PAESE>Presidente Anpi provinciale
Lecco

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