Con i politici si può anche scherzare

Ma in questo Pase è ancora possibile fare satira?



Ho letto alcuni giorni, nell’articolo a firma Francesco Angelini, a pag 8, le seguenti frasi che mi hanno lasciata amareggiata: ... sul federalismo fiscale, unica ragione di vita di Bossi e ciurma padana. Forse non è neppure un caso che un altro compare di Baffino, Giuliano Amato... Credo un giornalista che non sia pseudo, debba approfondire il significato di ciò che scrive e manda in tipografia e non usare un linguaggio rozzo, che più rozzo non si può, per definire dei cittadini che, ci piaccia o no, sono i rappresentanti del popolo italiano, votati o bocciati democraticamente, meritevoli comunque di rispetto!
Vogliamo leggere nel dizionario (Devoto Oli) che cosa è riportato alle parole evidenziate?
Ciurma arcaico ciurmeria - impostura, imbroglio, raggiro; ciurma 1° il basso equipaggio di un bastimento; il personale delle tonnare, (arc.) il complesso dei rematori di una galera; 2° folla spregevole od ostile.
Compare: 1° padrino del Battesimo, della Cresima o testimone di un matrimonio; 2° titolo paesano, affettuoso, amichevole; 3° favoreggiatore o collaboratore in losche imprese. Concludo con una domanda, lasciando a lei la riflessione: cara Provincia, dove stai andando?
Distinti saluti.

Emilia Hoffer
(una ventennale ciurmatrice padana eletta nel Comune di Calolzio per la quinta volta)

Cara signora Emilia,
mi dispiace che le mie frasi l’abbiano amareggiata. Ma, mi consenta, (tanto per restare in argomento) lettere come la sua danno ragione a chi sostiene che in questo Paese non sia più possibile fare un po’ di satira. E, peraltro, non ritengo neppure che le mie frasi possono essere considerate satira. Al limite sono pennellate di colore per alleggerire la lettura di un articolo che aveva un suo contenuto, dal punto di vista politico, poiché intendeva fotografare l’attuale situazione del Pd e tentare di tracciarne le prospettive politiche del prossimo futuro. Peraltro lei stessa, Devoto Oli alla mano, rivela che i termini «Ciurma» e «Compare» non hanno soltanto un significato negativo. E, infatti, io non intendevo assolutamente mancare di rispetto ai rappresentanti del popolo con l’auspicio che la cosa sia reciproca da parte loro nei confronti del popolo.

Francesco Angelini

P. S.:mi scuso per il ritardo della risposta, ma la sua lettera è riemersa solo ieri da chissà quale buco nero in cui era finita.
P.S.: Forse anche i giornalisti (che non sono pseudo) meriterebbero un linguaggio un po’ più rispettoso.

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