I numeri sono opinabili, i malumori certi

A proposito di quanto lo Stato restituisce

Egregio direttore,
nel suo editoriale di domenica 2 marzo, tra altre affermazioni che potrebbero non essere condivisibili ma sono di loro natura opinabili, ne compare una che merita invece di essere puntualizzata. Citando il saggio “Nord terra ostile” lei afferma che “rispetto a 6.894 euro di imposte centrali versate ci sono stati trasferimenti pro capite dallo Stato pari a 1.006 euro. Traduzione: abbiamo dato 6 volte di più di quanto abbiamo ricevuto in servizi”.
Mi meraviglia come possa affrontare questo tema in modo così superficiale, e se lei fosse un candidato alle elezioni aggiungerei anche demagogico. Sappiamo bene infatti che non bisogna guardare soltanto quanto lo Stato restituisce sul territorio in soldi contanti (di solito tramite le amministrazioni locali) ma anche quanto fa in termini di servizi, quali la scuola, la sanità (coi trasferimenti alle regioni), la sicurezza (con le forze dell’ordine) eccetera eccetera. Tutte queste cose chi le paga, se non lo Stato (grazie ovviamente alle imposte che gli abbiamo versato)? Non si può non tenere conto di tutte queste voci nel considerare quanto lo Stato fa con i soldi dei cittadini, e quindi quanto restituisce loro.
Al massimo si potrebbe obiettare che, a fronte di 6.894 euro pagati, ce ne restituisca, oltre a 1.006 sotto forma di trasferimenti, anche, per esempio, solo 3.000 o 4.000 sotto forma di servizi, e che questi non siano ancora abbastanza, ma certo non si può dire che ce ne restituisca solo 1.006. D’altra parte è proprio questa la risposta che un suo collaboratore ha correttamente dato ad un lettore che avanzava la sua stessa tesi giorni fa proprio nella rubrica delle lettere. Visto che siamo in campagna elettorale, e che quello dei ridotti “trasferimenti” sul territorio è da sempre un cavallo di battaglia di ben determinate forze politiche, mi sembra giusto togliere la sua affermazione dalla possibile demagogia elettoralistica e restituirla ad un contesto più reale. Cordiali saluti.

Franco Buzzella

 
Egregio signor Buzzella, il trasferimento pro capite (con restituzione di un sesto per questo territorio) non fa parte d’una più o meno opinabile filosofia elettoralistica che le procura l’orticaria, ma di un’analisi economica riportata da un libro. Cifre e percentuali spesso dolorose per il nostro territorio, alle quali non corrisponde neppure un trattamento soddisfacente in servizi essenziali. Proprio per questo dalle nostre parti attecchiscono quelle che lei definisce «determinate forze politiche». Altre forze politiche attecchiscono meno, forse perchè fanno ancora il tifo per i carrozzoni. Il modo migliore, almeno qui, per continuare a perdere le elezioni.

Giorgio Gandola

© RIPRODUZIONE RISERVATA