Il razzismo del Nord e quello del Sud

Due episodi a confronto, con qualche distinguo


In questi giorni si sono verificati due fatti di violenza in cui sono rimaste vittime persone di pelle nera. Però ho notato che nel primo caso, successo a Milano, molti esponenti della cultura: Dario Fo, Moni Ovadia, leoncavallini ecc... nonché parlamentari come Fassino, Agnoletto ed altri, hanno manifestato in piazza e parlato in televisione di «clima di razzismo creatosi al Nord per colpa di qualcuno ben individuabile». Per il fatto di Napoli (sei ghanesi falciati a raffiche di mitra) i sopraddetti non hanno parlato di razzismo. Domanda: perché per alcuni un fatto di questo tipo a Milano è razzismo e a Napoli no?
Non pretendo di avere una spiegazione dai personaggi e dai parlamentari sopra citati, ma mi andrebbe bene conoscere il pensiero in merito di qualche deputato di sinistra eletto nel nostro territorio, che sicuramente legge questo giornale. Comunque ci terrei di più alla opinione di semplici simpatizzanti ed elettori di questa parte politica. Costoro potrebbero inviare a codesta rubrica la propria opinione sulla "differenza" tra i due fatti.

Stefano Rovagnati
Mariano Comense

Tra un omicidio a colpi di spranga per futili motivi e una strage di camorra mi pare ci siano differenze rilevanti. E comunque non mi sembra che politici ed intellettuali "di sinistra" abbiano ignorato la portata della strage avvenuta nel Casertano: se si fa riferimento ai giornali di sinistra o comunque di area riformista, sono stati numerosi gli intellettuali ad esprimersi e ad analizzare quel terribile evento (tra i tanti, lunedì Roberto Saviano su "La Repubblica"). È ovvio che i quotidiani "generalisti" abbiano sottolineato le accuse di razzismo verso chi ha massacrato a sprangate un giovane sospettato di un lieve furtarello.
Meno ovvio però mi pare un altro elemento: il fatto che un sanguinoso agguato di camorra quale quello di Castel Volturno venga derubricato alla categoria "solita strage di malavita". La invito a guardare certi quotidiani del Sud, dove i singoli omicidi manca poco che finiscano nel colonnino delle brevi. Ecco, è questa secondo me la vera anomalia: l’assuefazione allo strapotere della malavita al Sud. Cosicché mi stupisce che si condannino le manifestazioni degli immigrati (eccessive ma comprensibili) a seguito della strage e non ci si preoccupi dell’assordante silenzio degli italiani rassegnati a convivere con camorra, ’ndrangheta e cosa nostra. E’ il silenzio dei miei connazionali a preoccuparmi ben più di alcuni media che ignorano le grida dei pochi che si ribellano e degli intellettuali.

Pier Carlo Batté
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