Cara provincia
Mercoledì 18 Giugno 2008
Il supermarket e il senso della domenica
L'intervento della Regione sulle aperture domenicali
Premetto d’essere dipendente di un supermercato della zona, fortunatamente senza l’obbligo del lavoro domenicale, anche se a volte ti fanno sentire in obbligo. Leggo delle polemiche varie sulla legge voluta dalla Lombardia per le chiusure domenicali e festive, e sono triste perché mi rendo conto di quanto la gente abbia perso i veri valori della vita. Tra le innumerevoli voci di gente sconvolta dal fatto di aver trovato chiusi i supermercati, una particolarmente mi lascia allibito, quella di una signora che dice: peccato perché i centri commerciali sono un bel posto per passare la domenica con la propria famiglia… Pazzesco, una volta si andava in montagna, al mare o al lago, adesso i bambini si portano al chiuso a respirare aria condizionata.
Quel che mi spiace di più però è constatare la mancanza sui giornali d’interviste a chi invece è costretto a lasciare la propria famiglia la domenica per permettere a qualcuno di "svagarsi" nei centri commerciali e ai padroni dei suddetti di ingrassare ancora un po’. La cosa mi fa supporre che ci siano degli "strani" interessi, politici e non, che spingono a stampare sui quotidiani solo le impressioni a senso unico atte a far sì che si formi un solo pensiero. Per quanto mi riguarda, e la maggior parte dei miei colleghi è d’accordo con me, voglio ringraziare l’on. Formigoni per questa legge, che tutela l’unità familiare in un’era in cui l’unica cosa veramente preziosa che rimane sono i figli.
R.P - Lettera firmata
Como
Sul significato della domenica la penso come lei. E mi lasci dire che nessuno meglio di chi passa gran parte delle proprie feste lavorando può apprezzare il valore del «giorno dei giorni». La domenica ha una valenza multipla, che spazia dal «Dies Domini» (il giorno in cui il cristiano celebra l’opera del Signore) al «Dies hominis», inteso come giorno di riposo e di svago ma anche di riscoperta degli affetti e della quiete familiari. Come tutto questo possa avvenire in un centro commerciale è materia che lascio volentieri all’indagine del sociologo. Dissento invece dalle sue ulteriori considerazioni. Sul tema abbiamo sentito più volte i sindacati, che sono la voce dei lavoratori: l’accusa di ospitare pareri a senso unico è immotivata, così come quella di tutelare "strani" interessi. Peraltro mi lasci dire che non siamo tutti uguali e se c’è chi crede di dare in questo modo un senso alla sua domenica, faccia pure: ho il sospetto che si tratti di un costume, forse di una moda. Se è così, dobbiamo solo aspettare che passi: non sarà una legge a mutarne la sostanza.
Pier Angelo Marengo
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