Cara provincia
Venerdì 09 Maggio 2008
In vista dell'Expo, pensiamo a qualcosa di meglio
Tutto questo dibattito mi sembra uno scherzo
Cara Provincia,
puntualmente, quanto ai tempi, è decollato il dibattito sulle possibilità che avrà Como di inserirsi nei progetti di Expo 2015, e beneficiare delle positive ricadute.
La discussione è fitta, come testimoniano le pagine del giornale che ospitano frequenti contributi, e il nodo strategico sembra essere: che fare della Piazza Cavour? Spostiamo la fontana disegnata dal Terragni da Camerlata alla piazza? Oppure edifichiamo una bella piramide? Avrei voglia di continuare: ma che tipo di piramide? Isoscele o equilatera ?
Ho voglia di scherzare solo perché tutto il dibattito mi sembra uno scherzo! Ma davvero si può pensare che le ricadute dell’Expo debbano risolversi in quello che viene chiamato, in un contesto di provincialismo esasperato, il "salotto di Como" ?
Facciamo qualche esempio. Più o meno in coincidenza con l’Expo di Milano, vi sarà l’apertura della galleria del Gottardo, che riverserà su Como un traffico, anche veicolare, insostenibile.
Non è il caso, allora, di mettere Piazza Cavour in coda alle priorità, e di sostenere un progetto di quadruplicamento dei binari ferroviari tra Como e Milano, che sia realizzabile anche attraverso i finanziamenti dell’Expo ?
Altro esempio. Como dista da Milano poche decine di chilometri, percorribili, però, in un’ora e mezza di auto nelle ore di punta e in un’ora con le Ferrovie Nord, cioè in 10 minuti di meno di quanti ce ne volevano nel 1908.
Non è quindi opportuno che Como coinvolga Comune di Milano e Regione per una razionalizzazione della tratta ferroviaria Como-Milano, che rientri nei Piani d’area dell’Expo ?
Infine, sono almeno 25 anni che si sente parlare di metrò leggero a Como, e nel frattempo il traffico privato è quintuplicato, il metrò non c’è e l’inquinamento in città è fuori controllo.
A qualcuno può venire la bella pensata che forse, in previsione dell’Expo 2015, è giunto il momento di proporre un progetto serio in materia?
O anche qui dobbiamo temere che arrivino prima Varese o Lecco, mentre noi continuiamo a pensare alla nostra bella Piazza ?
Ah dimenticavo, ma adesso abbiamo Libeskind! Va bene, ma non dimentichiamo che Libeskind è pur sempre un architetto, un tecnico, anche se geniale, che vive negli USA e progetta opere per grandi città, tra cui una, quella dei grattacieli storti peraltro assai contestata, nella stessa Milano.
Io non ho mai creduto che l’individuazione della vocazione di un territorio e l’indicazione delle priorità spetti all’architetto e non ai suoi amministratori e ai suoi cittadini.
Roberto Cattaneo
UIL Como
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