Ingrata scuola, non avrai le mie ossa

Ci scrive uno studente deluso

Fine di una carriera  scolastica poco decorosa e molto noiosa... Sistema decaduto da tempo sia intellettualmente che moralmente... Sistema che provoca malumori che ci insegna a diventare persona viscide e squallide, persone senza obiettivi, persone senza un senso alcuno...
Vuoi per noi giovani e la nostra non voglia, la nostra sottile superbia di pensare che nulla ci deve essere insegnato ma solo che tutto ci sia dovuto e vuoi per la loro non pazienza e la loro incapacità nel trattare con gli altri...
Forse si sono dimenticati cosa vuol dire essere giovani o comunemente adolescenti... Troppo è cambiato in positivo e in negativo ma a questo non si sono adeguati... Non hanno tatto e sensibilità... e si che la scuola dovrebbe essere luogo di disciplina e insegnamento, di ritrovo e dialogo e soprattutto rispetto reciproco...
Ma non è più così. Luogo di falsità, di diritti violati e di rispetti ipocriti, luogo dove non è più possibile avere un dialogo umano ma dove sei trattato come un numero... Luogo dove non esiste libertà di parola e dove sempre e solo hanno ragione i docenti... e non puoi fare nulla anche perché ti rovineresti "la carriera"... Io spero che generazioni future riescano a cambiare  le cose, riescano a ricostruire i veri principi e fondamenti da cui è nato l’insegnamento... perché io come studente e ragazzo non ci sono riuscito e preferisco sopperire e andarmene che cadere nel baratro dello squallore...
Un mio piccolo pensiero...

Nicolò Fagetti
5f - Caio Plinio Secondo

Caro Nicolò,
così giovane e già così nichilista. E non sei ancora entrato nel mondo del lavoro, che non sempre è più stimolante e democratico della scuola. È solo una battuta, un tentativo - ammetto, un filino cinico - di sdrammatizzare il carico di pessimismo della tua lettera. Parlando seriamente, mi spiace molto, e dovrebbe dispiacere a tutti noi adulti, che tu te ne sia andato dalla scuola. Mi viene in mente uno studente che qualche tempo fa insieme alla scuola abbandonò anche la vita, lasciando un biglietto con scritto: «Vorrei risvegliarmi in un mondo più gentile». Ecco, credo che tutti dovremmo impegnarci, nel nostro piccolo, per rendere più gentile questo mondo. Un modo per cominciare a farlo consiste nel cercare il bene nelle altre persone, invece di fossilizzarsi sui loro lati negativi. Proprio nessuno dei tuoi insegnanti ti ha trasmesso alcunché di buono? Pensaci, e fammi sapere.

Pietro Berra
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