La giustizia, il federalismo e l’asse con il Pd

Le emergenze vere rimangono altre

Il governo Berlusconi aveva indicato alcune precise emergenze cui avrebbe immediatamente provveduto subito dopo essersi insediato. Se non ricordo male, ai primi posti c’erano le questioni riguardanti l’economia, il lavoro innanzitutto con il caso Alitalia Malpensa in assoluta evidenza. Poi il tema della sicurezza, dal momento che una richiesta di più efficace tutela dei cittadini veniva da ogni parte del Paese e la situazione veniva considerata a elevato rischio. C’era ovviamente l’impegno alla riforma federale dello Stato, senza il quale la Lega non si sarebbe schierata a fianco della Pdl. E tra le altre cose seguiva infine anche un’altra riforma, quella della giustizia, sulla quale tuttavia non si insisteva più di tanto, come se si trattasse tutto sommato di un problema secondario rispetto agli altri. I primi mesi di governo hanno invece dimostrato che la giustizia stava soprattutto a cuore al presidente del Consiglio e il resto poteva aspettare. Adesso sembra si voglia continuare su questa strada sbagliata. Le vere emergenze rimangono altre, pur se alla giustizia i problemi non mancano. Il centrodestra la percorrerà?

Jole Beretta
 

La Lega, per voce di Calderoli, s’è premurata di comunicare come la pensa: abbiamo già dato, adesso dobbiamo ricevere. Abbiamo dato vuol dire che s’è fatto squadra attorno al premier per portargli a casa l’agognato lodo Alfano, che gli garantisce l’immunità per tutta la legislatura e, si spera, gliela farà piantare di criticare un giorno sì e l’altro pure i giudici (anche se quant’è accaduto dopo l’arresto di Del Turco invita a dubitare). Dobbiamo ricevere vuol dire che non c’è riforma della giustizia o altro cui possa essere subordinato il federalismo vero, quello che dà alle periferie la possibilità di riscuotere tributi per quanto tributi in denaro i cittadini delle periferie versano allo Stato. Per cogliere l’obiettivo, Bossi ha bisogno d’alleanze nell’opposizione e, tagliatosi fuori da solo Di Pietro, non gli rimane che il Pd. Ma per convincerlo a un atteggiamento bipartisan, bisogna convincere Berlusconi a mostrarne d’eguale. Non sarà facile. La crisi economica – che secondo Tremonti peggiorerà, rischiando di metterci in mutande - potrebbe tuttavia agevolare la riclassificazione delle emergenze, spingendo il centrosinistra ad aderire a un progetto di salvataggio del Paese. A nessuno che non sia un pazzo conviene la caduta nel burrone economico: di ’29 ne è bastato uno, anche se le riserve sul cinismo politico non bastano mai.

Massimo Lodi

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