La triste storia di Eluana

Il misterodella vita e della morte

Vedo e leggo che questa tristissima vicenda che riguarda Eluana continua ad occupare telegiornali e prime pagine, con tutti che si sentono in dovere di dire la loro. Mi pare che un intervento fondamentale sia stato fatto nei giorni da Marina Galaventa, che da tempo si trova gravemente malata e impossibilitata a fare nulla che non sia comprendere ciò che le dicono e comunicare quello che pensa. Il male le ha lasciato una intoccata lucidità mentale e una acuta capacità di giudizio e Marina ha scritto a un giornale per dire che in casi come quelli di Eluana bisogna lasciare decidere agli ammalati a quale sorte desiderano andare incontro. E se loro non sono in grado di decidere, tenere conto, quando ci sono, delle volontà in precedenza espresse. A questo proposito si discute da tempo, senza che però si sia ancora approdati a nulla, della possibilità di usufruire della cosiddetta “dichiarazione anticipata di volontà in ambito sanitario”, cioè del testamento biologico. Maria Antonietta Farina Coscioni, deputata radicale e co-presidente dell’associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, ha presentato una mozione in tal senso, prevedendo anche la  nomina di un rappresentante fiduciario, in caso di incapacità, a tutela della volontà della persona. Mi sembra una misura concreta, di buonsenso e di carità, che non viola alcun principio etico o religioso. Anziché disquisire su altro, i politici potrebbero cominciare ad impegnarsi su questo.

Marina Chiarelli

Potrebbero senz’altro impegnarsi. Anzi, dovrebbero. Sul caso specifico, proprio perché se ne son dette molte, c’è poco da aggiungere. Se non quanto segue, secondo il mio fallibile e trascurabile parere: che (1) il primo principio cui obbedire, di fronte a una tragedia come quella di Eluana, è di esimersi dal giudicare, perché nessuno sta nel suo cuore e nel cuore di quelli che le vogliono bene; che (2) la vita e la morte sono misteri così insondabili da non legittimare alcuna certezza e da accendere, invece, numerose incertezze ogni volta che si tenta di decifrarli; che (3) esiste una virtù chiamata misericordia che andrebbe esercitata sempre, ma in particolare in situazione di tal genere. Misericordia verso chi soffre e verso chi gli sta al fianco, senza fare domande né cercare risposte; che (4) quando finalmente calerà il silenzio sul calvario di Eluana, non sarà mai troppo tardi. Anche se purtroppo è ancora presto per sperare che avvenga.

Massimo Lodi

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