Obama è nero, ma Berlusconi è un gaffeur

Ma il tempo sarà galantuomo anche con il Cavaliere

Gli Stati Uniti hanno scelto il loro nuovo presidente. Prima di parlare di candidati credo che sia giusto lodare la democrazia Usa che ha ancora tanto da insegnarci e che ha dato una prova di vitalità estrema. Parlando di vincitori e vinti io ero un McCainiano e provo vergogna per gli esponenti del Pdl che hanno tentato di salire sul carro del vincitore. Obama è un pericolo per il mondo e bene ha fatto Gasparri a dire che è contenta solo Al Quaeda. Obama ha un programma economico che ad un liberale come me fa accapponare la pelle. Parla di dazi che in un momento ove l’economia è ferma sono da evitare. Obama ha vinto perché nero, un grandissimo oratore ma senza idee di fondo. Insomma grandi discorsi,un po’ come i vecchi democristiani. L’America ha perso l’occasione di eleggere un grande patriota, ricco di esperienza che ha provato sulla sua pelle con 5 anni di prigionia l’orgoglio di essere americano e parlo di John McCain. Era il candidato ideale. E qualcuno spieghi a Veltroni che le elezioni non le ha vinte lui prima che si metta in testa di essere stato importante per la vittoria di Obama. Infatti qui abbiamo capito che l’unico modo che ha il Pd italiano di vincere le elezioni è quello di non parteciparvi. Infine chiedo agli esponenti del mio partito (il Pdl) di essere onesti: rendiamo il giusto onore a George W. Bush che ha saputo risvegliare in noi l’orgoglio di essere occidentali. Il tempo con lui sarà galantuomo.

Alessio Paolo Pinato

Obama non ha vinto perché nero, ma perché neri di delusione erano gli americani dopo la lunga fila d’errori - alcuni tragici come la guerra in Iraq - di Bush. McCain ha dato una lezione di stile nella sconfitta, ma l’hanno spedito a combattere una battaglia largamente perduta dal predecessore. Quanto al vizio nostro di salire sul carro dei vincitori, è un mal comune, interpartitico e radicato. Così come radicata si conferma nel Pdl l’inclinazione a penose gaffe: Gasparri, con quell’uscita sul terrorismo, è entrato nella “hit” delle baggianate. Per sua parziale fortuna, ha provveduto Berlusconi a oscurarlo dando dell’abbronzato a Obama e concentrando su di sé tutte le lampade (non solari) del mondo. Senz’altro il tempo - oltre che con Mc Cain - sarà galantuomo anche con il Cavaliere, inquadrando come carineria brianzola la divertita (?) battuta sul nuovo presidente degli Usa. Ma farne a meno ci avrebbe risparmiato tutto il di più successivamente scatenatosi: più sarcasmo, più scetticismo, più commiserazione verso un’Italia che ne richiama già in abbondanza.

Max Lodi

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