Politici lariani: interessi privati e pubbliche virtù

Facciamo fatica ad abituarci ai politici con mille interessi e mille incarichi


Carissima Provincia,
leggo con interesse il vostro articolo sugli interessi privati (legittimi) dei nostri amministratori. Rimango colpita dalla loro magnanimità, che "dopu una giurnàda passàda a lavurà, i gh’eren ammò la forza" di lavorare per il bene comune della nostra città.
Sicuramente, da bravi e onesti cittadini, riusciranno persino a passare del tempo con la propria famiglia - sappiamo tutti che per crescere un figlio c’è bisogno di stare insieme a lui, non in maniera opprimente, ma presente nella sua giornata; sappiamo anche che una moglie o un marito, dopo un po’ si stufa se non riceve le giuste attenzioni. Ma poi, che bravi e onesti cittadini sarebbero se non facessero parte anche di una qualche associazione di categoria/camera di commercio, magari con la carica di Consigliere o Presidente?
 Spontanea cresce in me una richiesta d’aiuto o un consiglio da parte loro: come posso fare io, madre di 3 figli, a indicare la strada a mio marito per trovare ulteriore tempo per altre attività a corollario del suo unico e stancante lavoro? Come farebbe mio marito a questo punto a non confondere (ma non per furbizia, anche solo forse per confusione e stanchezza) affari e impegno per il pubblico? Il mondo forse sta cambiando come affermava il sig. Briccola, speriamo solo non in peggio. Attendo consigli e vi porgo cari saluti

Liliana Baietti
Binago

Lettera pacata e ironica, grazie signora Liliana. Premesso che ciascuno di noi può scegliersi uno-due-tre lavori (sempre che sia in grado di portarli a termine con serietà e professionalità), facciamo fatica ad abituarci ai politici con mille interessi e mille incarichi al di fuori del loro mandato istituzionale. Solitamente (e siamo certi che sia il caso del sindaco di Como), mentre il politico compie i suoi doveri demandatigli da una democratica tornata elettorale, lo studio professionale di cui è titolare viene mandato avanti con compiutezza dai soci. La linea di demarcazione dovrebbe essere netta, la commistione tra affari e politica dovrebbe ritenersi impossibile. Ruoli distinti, destini distinti. Questo accade nei paesi di riferimento come Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania. Per loro è una certezza, per noi una (pia) speranza.

Giorgio Gandola

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