Prepariamoci a ritornare ai tempi delle <quattro F>

Famm, fùmm, frecc e fastidi

Dicono che gli anni della nostra gioventù sembravano belli solo per il fatto che eravamo giovani, e che a nulla serve paragonarli a quelli moderni. Io guadagnavo al mese £ 100.000 (€ 51,60), mia moglie £ 85.000 (€ 43,90); tenevamo i conti delle entrate e delle uscite - che conservo - e nel mese di febbraio 1965 per il vitto spendemmo £ 24.000! (€ 12,40). Nell’autunno del ’68 facemmo il primo rifornimento di gasolio da riscaldamento, lo pagammo £ 16 (sedici) al litro; meno di un centesimo di euro. Oggi costa € 1,42 pari a £ 2.749, l’aumento è stato di 171 volte. L’industria tessile dove lavoravamo esportava tessuti in tutto il mondo e, addirittura, la seta stampata in Giappone. Ora tutti si chiedono come mai con gli stipendi, salari e pensioni attuali non si arriva a fine mese? Come mai ve lo spiego io, (scusate l’immodestia di un Pinco Pallino di ragioniere diplomato alle scuole serali) ma, dato che le ipotesi in materia propinatemi tutti i giorni in televisione da economisti, sindacalisti, esperti e politici non mi soddisfano, presumo che anche voi brancoliate nel buio.
Veniamo al dunque. Sembra che nessuno si sia accorto che, molto semplicemente, ciò che sta avvenendo oggi è l’esatto contrario della situazione che portò in l’Italia al boom economico negli Anni 50/60. Il fatto è che allora le materie prime e l’energia costano poco, lavoravamo 48 ore settimanali ed esportavamo molto. Ora invece le materie prime e l’energia sono carissime, esportiamo poco, mentre importiamo moltissimo, le ore di lavoro settimanali raramente arrivano a 40. Inoltre - dulcis in fundo - abbiamo sul gobbo da mantenere milioni di persone tra invalidi fasulli, baby pensionati, lavoratori socialmente utili, nomadi, ecc....
A questo punto chiedo scusa agli esperti, ai politici, e ai governanti presenti e futuri, se mi permetto di suggerire alcuni rimedi. Ecco qua:
Mettere i dazi ai prodotti ai prodotti cinesi importati. Ridurre i nostri parlamentari e dipendenti pubblici nella media degli altri Stati europei. Costruire centrali nucleari, rigassificatori, centrali idroelettriche, per affrancarci al più presto dalla dipendenza petrolifera. Ricalcolare le pensioni in base ai versamenti fatti, da ciascuno, partendo dai baby pensionati. Imporre alle case automobilistiche di fare motori che non superino i 120 Km. orari. Riaprire le case di tolleranza, togliendo le prostitute dalle strade e facendo loro pagare le tasse. Azzerare gli aiuti ai paesi del terzo mondo, tanto ci mandano già qui le loro eccedenze demografiche. Far lavorare i carcerati anzichè mantenerli senza fare niente. Mettere tutte le Regioni nelle condizioni finanziarie di quelle a statuto speciale (perchè il Friuli, la Valle d’Aosta, il Trentino-Alto Adige, la Sicilia, la Sardegna si trattengono dal 30% al 60% delle tasse che incassano - da qui all’eternità - e noi no?). E qui mi fermo per non annoiarvi. Ma tant’è, sono certo che chiunque andrà al Governo si guarderà bene da imporre tali misure. E allora prepariamoci - come diceva mia nonna - a tornare ai tempi delle «Quattro F» (famm, fumm, frecc, e fastidi). Io mi sono già organizzato. E voi?
 
Stefano Rovagnati

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