Cara provincia
Venerdì 28 Novembre 2008
Tolleranza zero. Ma deve valere per tutti
Applichiamo il concetto a tutto ciò che non funziona in questo Paese
Leggo le dichiarazioni del Ministro Maroni sul referendum che si terrà in Svizzera sulle droghe leggere, e la sua posizione di "tolleranza zero"
Stimo Maroni, è uno dei rappresentanti della Lega Nord (pochi, per altro) preparato, coerente, intelligente e che cerca di far bene il suo lavoro.
Ho molto apprezzato l’applicazione del concetto di "tolleranza zero" nei confronti della Camorra nel Napoletano, ma allora perché non estendere a 360 gradi questo valore? Applichiamolo allora a tutto ciò che non funziona in questo paese;
Tolleranza zero per chi ha dei conflitti d’interesse, per i politici indagati, per le violenze contro le donne, per gli abusi di potere, per chi evade le imposte, per gli artigiani ed i professionisti che non fanno le ricevute fiscali, per chi è maleducato, arrogante, chi non fa il proprio dovere, per le promesse non mantenute, chi non rispetta le leggi.
Non solo contro gli immigrati, le manganellate agli studenti inermi, contro i deboli.
Pugno duro? Allora con tutti. Senza escludere nessuno.
Altrimenti sarà solo tolleranza zero verso qualcuno e per gli altri toglieremo lo zero, ma senza quel piccolo grande numero, diventerà solo impunità.
Stefano Landoni
Caro Stefano,
leggendo la sua lettera mi è tornata alla mente una frase di Solone per cui la giustizia è come la tela di un ragno che trattiene gli insetti piccoli e lascia passare quelli grossi.
Forse è semplicistico applicare questo concetto alla tolleranza zero che lei vuole estendere a molti ambiti.
Verrebbe da dire che se in questo paese tutti facessero la loro parte e il loro dovere non staremmo qui a dibattere sui vari gradi di tolleranza.
Purtroppo non è così e allora gli annunci per la tolleranza zero finiscono solo per portare alla luce il lassismo.
La tolleranza zero per chi delinque, nel rispetto dello stato di diritto, dovrebbe essere scontata, ancor di più se si tratta di camorra o di mafia, o di violenza di ogni tipo.
Se la si invoca significa che non è così. Allora, come sostiene lei, è facilissimo sconfinare nell’impunità. E in Italia gli sconfinamenti sono purtroppo frequenti.
Francesco Angelini
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