Como calcio
Mercoledì 31 Agosto 2011
La famiglia Tesoro
prende un terzo del Como
Clamoroso annuncio alla vigilia dell'amichevole con il Milan: Savino Tesoro (ex Pro Patria) entra alla pari con Rivetti e Di Bari
Che con il figlio Antonio - che della Pro Patria era presidente e del Como ora è, secondo la definizione di Di Bari, responsabile dell'area tecnica - si dice abbia avuto in passato anche rapporti abbastanza burrascosi. Un problema evidentemente superato, tanto da entrare ancora in appoggio alla sua passione calcistica con tanto di impegno economico in prima persona. «Mi ha convinto Di Bari, che ho imparato a conoscere e apprezzare come amico e come uomo di calcio - spiega Tesoro senior -, in questo ambito è decisamente competente. L'ho aiutato volentieri nell'iscrizione, evidentemente c'erano già dei discorsi su un possibile mio ingresso, che ora diventa concreto. Credo si possa costruire e realizzare un progetto interessante».
Cioè? «Cioè ne parleremo a tempo debito. NoiTesoro siamo ambiziosi, non veniamo certamente qui per perdere. Il discorso con Di Bari e Rivetti è evidentemente un discorso migliorativo, a livello di obiettivi. Da parte mia non escludo di poter allargare la mia partecipazione in società, anche perchè ho con me delle persone che potrebbero entrare a rafforzare la base societaria e le possibilità del Como».
Discorsi che, dice Tesoro, si potranno affrontare nei prossimi mesi. Per ora gli preme questo ingresso nel Como, anche perchè, dice lui «spero che l'esperienza con la Pro Patria mi abbia insegnato qualcosa. In particolare, il fatto che gestire una società di calcio da soli è molto difficile. Meglio avere un buon gruppo, come può essere qui al Como».
A proposito di Pro Patria, la situazione ora è sistemata dopo mesi molto difficili, «in cui sono state date a noi colpe e responsabilità eccessive. Abbiamo rilevato la società dal fallimento, consentendole di restare in Prima divisione, l'abbiamo portata fino ai play off, abbiamo fatto comunque un buon lavoro. Poi, quando abbiamo deciso di uscire sono cominciati i problemi. Che ho sistemato a livello economico ancora io, adesso lì è tutto a posto. E di fatto, la verità è che anche se con la Pro Patria non c'entriamo più nulla, la società quest'estate si è iscritta solo perché ho dato una mano io. E l'ho fatto per me, non volevo avere niente e nessuno sulla coscienza».
Capitolo chiuso, ora se ne apre un altro. Savino Tesoro, 54 anni, numerose attività soprattutto in ambito edilizio ma anche in altri settori tipo la produzione di veicoli elettrici, è pugliese di origine e vive a Mapello, in provincia diBergamo. Perché ancora calcio, dopo una esperienza comunque un po' problematica? «L'ho detto, mi ha saputo convincere Di Bari. E la presenza di mio figlio in società ha comunque influito».
Sarà da capire a questo punto chi comanderà tra i tre soci o se viceversa regnerà l'armonia. Per ora, ovvio, a tutti piacciono tutti. Di certo c'è che un nuovo ingresso, con un nuovo sostegno economico, al Como non può che fare bene. Almeno nell'immediato. «Ma sarà un bel progetto, soprattutto un progetto serio», dice Tesoro. Comunque vada, si è aperto uno scenario nuovo dopo tre anni di gestione affidata alla sola coppia Di Bari-Rivetti. E le novità qualcosa portano sempre.
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