Como, caos società
E Tesoro è nero

Ieri un'altra riunione dopo la partita tra le parti in causa. Ma non si esce dall'incetezza. "Io in mezzo a questa situazione non ho più molta voglia di restare", dice Tesoro sr.

Tutti di nuovo allo stadio. Tutti intesi come Di Bari,Tesoro e Rivetti. Se i primi due non erano mancati agli ultimi appuntamenti, Rivetti invece non si era fatto vedere nelle ultime partite. Nè in trasferta nè in casa quindici giorni fa. Ieri in tribuna c'erano tutti. DiBari e Tesoro seduti vicini, Rivetti qualche fila più in giù. Ma la parte più importante della loro giornata allo stadio è stata probabilmente quella successiva alla partita, quando all'interno del Sinigaglia si sono chiusi in una stanza loro tre, insieme ad Antonio Tesoro e a Paolo Lanzara - il commercialista che tiene le fila della presunta cordata comasca interessata al Como, vicino a Rivetti -, un incontro da cui ci si attendeva uscisse qualche indicazione in più sulla vicenda.
Niente tensioni apparenti alla fine dell'incontro, durato poco più di una mezz'oretta. La situazione che va delineandosi è ancora non del tutto chiara. «Io in mezzo a questa situazione non ho più molta voglia di restare - dice Savino Tesoro, l'unico che alla fine della riunione di ieri ha voglia di dire qualcosa -, ma per ora non arrivo a nessuna conclusione. Ne parliamo nei prossimi giorni». 

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