Angiuoni primo tifoso del Como
«Grande società. Stadio? Fuori»

Forse per la prima volta dopo 13 anni, l’ex presidente torna ad avere un ruolo di semplice sostenitore

Enzo Angiuoni segue a distanza quello che accade al Calcio Como. Forse per la prima volta dopo 13 anni, l’ex presidente torna ad avere un ruolo di semplice tifoso. Aveva acquistato la società da Barzaghi, l’aveva portata in C2, aveva collaborato con la società di Porro (anche se poi era finita male), aveva avuto un ruolo decisivo nell’arrivo della compagine sardo-americana due anni fa, sino al ruolo di presidente onorario. Adesso, con l’arrivo di Sent, Angiuoni tornerà ad essere un semplice tifoso. «Il tifoso numero uno, direi. Sarò sempre in tribuna come negli ultimi 13 anni. Il ruolo di presidente onorario? Mah, non c’è un tifoso che quando mi incontra non mi chiami presidente... E questo mi basta».

Che dice della nuova società? «Prima voglio dire che, ogni volta che succede qualcosa di bello al Como, mi sento un po’ protagonista perché raccattai la società da Barzaghi nel 2006, ne conservai il centro sportivo ed evitai un nuovo tracollo. Da allora il Como è parte della mia vita. La nuova società? Mi piace molto perché ha alto profilo. Un progetto diverso da quello degli ultimi anni, dove le risorse erano limitate. Adesso si può programmare a lungo termine, e vedo un manager di altissimo livello che sa come muoversi».

E della vecchia società che dice? «Che era divisa al 50% in maniera ben più netta di quanto dicessero i numeri. Felleca era appassionato, Nicastro mi pareva completamente avulso dal pallone. La cosa non stava in piedi. E aggiungo la passione di Ninni Corda, che io (come molti tifosi) riconfermerei. Del resto l’ho scoperto io... Ma ci sta che la nuova società abbia altri progetti. Vediamo».

Che ne pensa dello stadio e della sua collocazione? «Io il Sinigaglia me lo ricordo negli anni Settanta, quando ero sponsor di Bitossi e andavo a vedere l’arrivo del Lombardia sulla pista sopraelevata. Che spettacolo. Per dire che sono innamorato di questo stadio. Ma credo che i tempi richiedano altro. Penso che se veramente l’obiettivo è puntare a una serie B stabile, o addirittura a una serie A, allora la proprietà sarà costretta a pensare a un impianto fuori. Magari nella zona di Fino».n 

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