Banchini felice: «Ho rivisto
i punti di forza del mio Como»

Da vice capolista, la squadra domani ospiterà la Pro Patria

«Uno dei nostri obiettivi è riuscire ad avere supremazia anche di quelle squadre che si difendono e che provano a giocare per il pari, e non solo dominare chi come noi prova a impostare. Lo scorso anno lo facevamo, dobbiamo migliorare». Obiettivo e piano gara del Como e di mister Marco Banchini contro la Pro Patria sono molto chiari, dopo la vittoria esterna contro la Juventus Under 23. Ora, serve uno scatto in più.

Contro chi, prevedibilmente, domani verrà a Como con l’obiettivo di conquistare un punto: «Mi aspetto una partita difficile, contro una delle squadre più in forma, allenata da un bravo mister come Javorcic, che ha fatto crescere la squadra e i singoli nei suoi due anni di gestione. La nostra difficoltà è affrontare squadre che si chiudono e ripartono e questo potrebbe essere il loro possibile atteggiamento. Quindi, servirà grande attenzione».

Ma la sensazione è che Banchini stia ritrovando alcune certezze. La dimostrazione è ancora abbastanza fresca, ossia la vittoria nel turno infrasettimanale: «È stata importantissima la reazione della squadra, che ha affrontato una formazione difficile come la Juve nel migliore dei modi. Siamo tornati sui nostri punti di forza, ossia possesso palla e verticalizzazioni, con la voglia di segnare e raddoppiare».

Anche la fase difensiva gli è piaciuta: «Siamo stati più attenti e aggressivi in fase di non possesso. Di fatto, l’unica azione concessa è stata quella del gol della Juve. Facchin non è mai stato mai impensierito, anzi nel finale ci ha dato sicurezza con un paio di uscite. Era importantissimo vincere nel momento in cui avevamo lasciato qualcosa contro Giana e Pergolettese».

Quindi, per Banchini, occorrerà riproporre alcune di queste “tematiche” anche domani: «Servirà equilibrio, sarà importante capire all’interno della partita in che momento siamo per fare le scelte giuste. Mi sento anche di dire, che però ci saranno tanti assenti. Come la Juve non aveva sette giocatori, pure ci siamo presentati in campo senza Bertoncini, De Nuzzo, Magrini, Cicconi, Rosseti e Crescenzi, sei giocatori importanti. A oggi non ci saranno nemmeno contro la Pro Patria».

Anche il Como sta gestendo un caso di Covid, altro fattore che sta pesando in generale su questo campionato: «Siamo ormai abituati fino all’ultimo a dover stare sul “chi va là”, per gli orari e l’organizzazione della partita. Guardiamo l’aspetto positivo: chi è negativo al tampone, può lavorare sulla parte mentale, sa che c’è e che è pronto per scendere in campo. Dobbiamo capire che in serie C si vince anche con esperienza, furbizia e qualità dei giocatori, oltre all’organizzazione difensiva, ed è quello che cerco di fare».

Como secondo in campionato equilibrato, è normale con due sconfitte all’attivo? «Giocare così tanto, per due-tre settimane di fila è un rischio per l’incolumità dei giocatori e anche per l’andamento della gara stessa. Sapevamo che questa sarebbe stata un’annata così. Ora per fortuna ci aspetta una settimana normale prima dell’Olbia».

Prima, c’è una Pro Patria da battere anche per esorcizzare il “tabù” Sinigaglia.

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