Cicconi: «Sono tornato in B
Ma adesso vorrei giocarla»

Lo strano destino del comasco in prestito dall’Entella, squadra che però è retrocessa in C

La serie B e Manuel Cicconi, una storia particolare. Il suo esordio da professionista fu proprio in serie B, con il Como ovviamente. Una sola presenza, nel 2016, con la squadra già condannata alla retrocessione.

Da lì in poi è stato un lungo inseguimento. La cessione all’Entella poteva essere un’occasione, dopo aver portato il Como in C due anni fa. Ma le opportunità furono poche, meglio scendere di un gradino e tornare a casa, anche se in prestito. E ora, con il Como che sale, Manuel rischia di nuovo di scendere. È ancora un giocatore dell’Entella, che però nel frattempo è scesa in C.

Manuel, come andrà a finire?

E chi lo sa? È presto per dirlo. Purtroppo non dipende da me.

Che invece una preferenza ovviamente ce l’hai...

Beh, chiaro. Sarebbe un peccato non poter fare la B dopo esserci arrivato, e soprattutto farlo a casa mia, con la mia squadra. Ma qualsiasi cosa succeda, sono contento lo stesso, sono molto sereno.

Comunque vada?

Sì, perchè quello che è successo quest’anno è stato impagabile. Io venivo anche da un anno particolare, ho giocato poco a Chiavari e sono tornato qui a gennaio. C’è voluta qualche settimana per riprendere il ritmo e a febbraio il campionato si è interrotto. Una stagione che mi è servita a poco, non un’annata positiva di sicuro. E infatti il Como avrebbe anche potuto scegliere di non volermi più.

Ti ha voluto Banchini, ti ha valorizzato Gattuso...

Sono grato a tutti e due, e a Ludi ovviamente. Mi hanno dato fiducia e sono contento di averla ripagata.

Quanto ti è servita questa stagione per crescere?

Tanto, sicuramente. Perchè è stato un campionato faticoso, intenso. Ma è sicuramente la vittoria più bella che io abbia conquistato sinora. Certo, anche vincere la serie D era stata una bella impresa, ma quest’anno molto di più. E non solo per la categoria diversa. Perchè in D eravamo tra i favoriti alla vittoria. Quest’anno siamo partiti come un gruppo di buoni giocatori e di bravi ragazzi, che potevano fare bene. Ma nessuno si aspettava che andasse a finire così.

A livello personale, come valuti la tua stagione? Da te ci si attende sempre tanto.

E io sono molto soddisfatto, sinceramente. Perchè ho giocato tanto, quasi tutte le partite, è già questo è un bel traguardo. Ho avuto un periodo al top, ho accusato qualche momento di stanchezza e di calo, ma credo di aver dato una buona prova di affidabilità. Delle conferme importanti anche per me stesso. Mi sento cresciuto, anche perchè sono convinto che ogni anno si debba e si possa sempre migliorare.

I tuoi momenti top, quelli che ricordi con più emozione?

E’ una stagione piena di bei momenti. Io penso alla partita con il Grosseto all’andata, dove ho segnato una doppietta, una vittoria importante. E poi ovviamente al mio gol ad Alessandria, a quella vittoria, a quella dopo con il Renate quando siamo arrivati in testa. Ma mi emoziona molto, oltre naturalmente alla partita della promozione con l’Alessandria, anche pensare alla vittoria di Livorno, a quella grande reazione che abbiamo avuto in un momento così delicato.

Tuo papà Massimo che giudizio ti dà? Durante la stagione ha sempre evitato di esprimere opinioni, su di te e sul suo amico Jack...

Beh, ha fatto bene, lo capisco. Anche per me poteva essere una situazione non semplice, chissà, magari qualcuno avrebbe potuto pensare che giocavo per questo, meglio astenersi dal dare pareri.

Qualcuno che non conosce Gattuso, però.

Sì, perchè fortunatamente il mister ha valutato me per le mie capacità, e credo di aver dimostrato di meritare quello che ho avuto. In ogni caso, mio padre è il più felice di tutti per come sono andate le cose, per me e per il Como.

Torniamo al presente. Quante possibilità ci sono di rivederti qui, a sensazione? Hai già parlato con qualcuno?

No. L’Entella è appena retrocessa, hanno i loro problemi, vorranno costruire una squadra per cercare di risalire subito e potrei anche capire se non volessero privarsi facilmente di un giocatore che comunque arriva da un campionato vinto e da una buona stagione. Non so come si possa risolvere questa situazione, se il Como vorrà o riuscirà ad avermi ancora in prestito, o se si possa invece risolvere la cosa a a titolo definitivo.

Di fatto, però, nella testa di tutti, e tutto sommato anche sul campo, non hai mai smesso di essere un giocatore del Como. Hai mai avuto ripensamenti su quella scelta?

No, in quel momento, quando mi accordai con l’Entella, il Como era in D e non si sapeva nemmeno che futuro avrebbe avuto a livello societario. Parlare con il senno di poi è più facile. Ma in quel momento chiunque al mio posto, con l’opportunità di un contratto triennale con una società di B, avrebbe fatto quella scelta. E sono stato comunque fortunato di poter tornare a vincere qui, con tutto quello che significa per me. Io sono molto felice, è quello che conta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA