Colella senza alibi
«Squadra stanca, sconfitta giusta»

Amaro il commento del tecnico del Como dopo la caduta in casa con l’Alessandria

Non ce l’ha fatta, neppure stavolta. Non si è rotto ancora l’incantesimo: per Giovanni Colella è ancora impossibile riuscire a vincere in campionato più di due partite sulla panchina del Como. Certo, lui l’aveva paventato che questo potesse essere un impegno insidioso, vista la frequenza degli impegni in questo periodo. Però da lì a una disfatta senza colpo ferire ce ne corre... «E invece è successo, ed è anche inutile girarci troppo intorno. Non ci sono alibi, loro sono stati bravi, noi no. Inutile recriminare a posteriori sul fatto che questa data per recuperare la partita personalmente non l’avrei mai scelta. Ma è andata così, chiudiamo subito il capitolo e via. Perchè altro non si può fare».

E poco altro si poteva fare probabilmente anche nella scelta della squadra da mettere in campo. Tanto si è parlato di turn over, di intercambiabilità, di distribuzione delle forze, ma «se avevo, per esempio, solo due giocatori impiegabili sulle fasce, Casoli e Rinaldi, altro non potevo fare. Non potevo chiedere a Fietta - entrato nel secondo tempo dopo un bel po’ di settinmane di assenza, ndr - di entrare e cambiarmi la partita, non possiamo evitare di andare in campo se dobbiamo farlo». Un problema di stanchezza, quindi, secondo il mister.

«Vorrei anche dire, però, che il risultato è un po’ più pesante di quello che ha detto il campo. Però sì, avete ragione, il portiere della Cremonese è uscito dal campo senza nemmeno aver bisogno di farsi la doccia. Non ha avuto una giornata impegnativa, e dire così è già un eufemismo...».

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