Como, Castiglia scalpita
«Voglio giocare per vincere»

Le parole del centrocampista, primo nuovo arrivo di gennaio

Ventisette anni appena compiuti, una carriera già corposa alle spalle, ricca di esperienze importanti, di episodi particolari e di un incidente pesante - rottura del crociato 5 anni fa - da cui si è ripreso perfettamente. «Perchè non giocavo a Salerno? Perchè ho litigato con l’allenatore, per questo ho giocato quattro partite e poi basta», non ci gira molto intorno.

Piaccia o no, personalità il ragazzo ne ha, evidentemente. E per tranquillizzare subito tutti, diciamo anche che nel Como ha un amico che da queste parti è una garanzia, Antonio Giosa. «Mi ha convinto lui a venire qui? No, ho deciso parlando con il ds Dolci. Ma certamente Antonello - lui lo chiama così, ndr - mi ha parlato bene di Como. Lo faceva anche l’anno scorso, quando ci sentivamo. Ci conosciamo dai tempi della Reggina, lui era un po’ più grande di me. Come si suol dire, mi ha visto crescere a Reggio da quando avevo dodici anni...». Riepiloghiamo. Castiglia, calabrese di Cosenza - città che ha dato al Como uno dei giocatori più amati dal pubblico, Walter Mirabelli - cresce nelle giovanili della Reggina, con cui esordisce in serie A, contro l’Inter a San Siro a 18 anni. E Vicenza, Martina, Lucchese, Cittadella, ancora Reggina, Catanzaro, e l’anno scorso Vicenza. Oltre cento presenze in serie B e tutte le Nazionali giovanili, Under 21 compresa, con due presenze e un gol. «Mi piace giocare per vincere, sempre». Centrocampista più di quantità, «sono una mezz’ala, posso giocare anche mediano. Faccio bene sia la fase difensiva che offensiva, anche se non sono uno che segna molto».

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