«Como, continuando così
possiamo solo fare bene»

La Gumina si è sbloccato: «Io sono qui per il riscatto»

Era passato più o meno un anno dal suo ultimo gol. Con la maglia della Sampdoria, in Coppa Italia. La rete contro il Brescia rappresenta tanto anche per questo, per Antonino La Gumina. Che ha scelto il Como per riscattarsi, ma soprattutto per giocare. E che a questo successo finalmente conquistato, anche grazie al suo gol, dà una lettura molto efficace.

Che è successo domenica, che non era accaduto prima?

E’ successo che ci siamo stancati di giocare bene e non vincere. Che la voglia di dire basta a questa situazione ha prevalso su tutto il resto. E’ uscito alla grande questo atteggiamento, dal primo all’ultimo, tutti compatti. I difensori a incitare e a sostenere noi attaccanti, gli attaccanti impegnati anche a difendere, i centrocampisti che erano ovunque... Questo atteggiamento paga.

E i gol che finalmente sono entrati.

Io sono felicissimo di aver segnato, la rete manca sempre a un attaccante. Ma la vera gioia è essere riusciti tutti insieme a ottenere questo successo, specialmente dopo essere stati rimontati due volte di seguito. Un segnale di compattezza mentale importante. Ma si sentiva, si vedeva quanta voglia avevamo. E comunque l’abbiamo detto sempre, l’importante era continuare a costruire, a martellare, a creare occasioni, e prima o poi i gol sarebbero arrivati. Per esempio, abbiamo avuto già tre rigori a favore in sette partite, non è poco. E’ proprio il segno che in area ci arriviamo tanto.

Adesso però bisogna non fermarsi, sarà difficile o questa vittoria può essere la svolta?

Sarà difficile se cambiamo atteggiamento, l’intelligenza nostra deve stare in questo. Nel capire che non abbiamo ancora fatto niente, ma che possiamo fare tanto se continuiamo così.

Tanto, quanto?

Io punto a una stagione importante, perchè ce la meritiamo, per le qualità del gruppo, per lo spirito positivo che ha questa squadra. Che ancora ha molto di non espresso per quello che si è visto sinora.

Anche un reparto offensivo potenzialmente forte, sembrerebbe.

Sì, direi proprio di sì. Quattro giocatori, perchè ci metto anche Gabrielloni che ora sta giocando meno, che possono fare tanto.

La discesa dalla A alla B che stimoli può dare? La tua esperienza alla Sampdoria non è andata benissimo, hai del rammarico?

Non era semplice. E’ bello allenarsi insieme a grandi giocatori, questo sì. Io personalmente ho lavorato tanto, ogni volta come se avessi dovuto giocare. Poi il mister faceva le sue scelte, e alla fine non conta la categoria, non è stato quello che volevo, perchè giocare così poco non fa per me. Ho scelto la proposta del Como per questo, per poter giocare, per poter dare tutto quello che posso. E ho fatto benissimo, perchè l’accoglienza ricevuta da questo gruppo non è una cosa che si trova dovunque. Sono qui per riscattarmi, ma quando si trova un ambiente così positivo aumenta anche tanto la voglia di darsi da fare per il gruppo, per la squadra. Si vive tutto insieme, è molto bello. E poi, a Como non ero mai stato, e ho scoperto un posto migliore di quello che mi aspettavo...

Che cosa vi lascia di speciale questa vittoria, oltre ai tre punti?

Il fatto che non siamo più quelli di prima. Abbiamo saputo dimostrare che certe qualità ce le abbiamo davvero. Ora ne siamo sicuri, e pur senza esaltarci è una consapevolezza fondamentale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA