Como e il lungo stop forzato
Banchini: «Cambierà tutto»

Il mister: «Tutto il lavoro andrà riprogrammato»

Da tre a niente. Presentando la partita con la Giana, Marco Banchini aveva definito un bene il fatto di giocare in questo momento tre partite in pochi giorni. E soprattutto, anche pensando alla sconfitta con l’Olbia, «giocare subito sarebbe stata la cosa migliore», commenta oggi.

«Dico spesso che la classifica si comincia a guardare a marzo, ma qui adesso cambia tutto il discorso», perché a marzo si pensava di arrivarci con tre partite in più e senza quel tour de force che ora diventano le settimane successive. «E il lavoro va riprogrammato in tutt’altro modo. Pazienza, lo faremo, io sono abbastanza fatalista, dobbiamo adeguarci a quello che succede».

Più di questa sosta imprevista può preoccupare quello che accadrà dopo, «otto gare in quattro settimane, la cosa fondamentale sarà avere continuità nella disponibilità dei giocatori, perché se perdi qualcuno anche per pochi giorni rischi di non averlo per più partite. Una serie di impegni così ravvicinata si può affrontare e sostenere se si ha una rosa ampia».

In quanto all’opportunità di questa decisione, «c’è poco da dire, accettiamo, anche se fa sorridere che il giorno prima qualcuno abbia giocato e noi non abbiamo potuto farlo, cosa c’era di diverso?». Quello che è certo è che di diverso ora c’è un campionato dall’andamento veramente anomalo, «dalla partita con l’Olbia alla prossima con la Carrarese passa un periodo lungo quasi come la sosta di Natale».

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